Vita Chiesa
LITURGIA, SEGRETARIO CONGREGAZIONE VATICANA: USO DEL LATINO E ORIENTAMENTO DELL’ALTARE, TEMI DA RIPENSARE
In una cultura che divinizza l’uomo la tentazione di diventare protagonisti della liturgia è forte: lo ha detto stamane a Roma, l’arcivescovo Albert Malcom Ranjith Patabendige, Segretario della Sacra Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in occasione della presentazione del volume di p. Uwe Michael Lang Rivolti al Signore. L’orientamento nella preghiera liturgica, con prefazione dell’allora card. Joseph Ratzinger. La quasi totale scomparsa dell’uso del latino nelle celebrazioni liturgiche e l’orientamento degli altari verso i fedeli ha sottolineato l’arcivescovo sono i due fenomeni più tipici della riforma liturgica che ha fatto seguito al Concilio Vaticano II. Benché ha rilevato un altro dei relatori, p. Nicola Bux, teologo la Congregazione per il Culto Divino ha precisato nel 2000 che la posizione dell’altare e l’orientamento della preghiera verso il popolo non è un obbligo, ma una possibilità. L’arcivescovo Ranjith ha così affermato che il tema liturgico non è affatto secondario nella riflessione ecclesiale, in quanto in essa l’uomo si volge verso il Signore e la sua vita cambia. La vera libertà nasce non da un abbassamento delle realtà divine, ma elevando mente e cuore dell’uomo verso Dio.