Vita Chiesa

Liturgia: Cei, «on line» il sussidio per l’Avvento e il Natale

«Il Signore annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli», recita il tema del sussidio, preso dal Salmo 85. «Il tempo di Avvento – si legge nella presentazione – ha una duplice caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta di Cristo alla fine dei tempi». I Vangeli delle domeniche di Avvento si soffermano su temi particolari: l’attesa vigilante del Signore (I domenica); l’invito alla conversione da parte di Giovanni il Battista (II domenica); la testimonianza data dal precursore a Gesù (III domenica); l’annuncio della nascita di Gesù (IV domenica). Al materiale offerto per le quattro domeniche di aAvento, siaggiunge quello per la Messa dell’otto dicembre, in cui si celebra l’Immacolata Concezione. Nei giorni prossimi al Natale, dal 17 al 24 dicembre, si leggono brani del Vangelo di Matteo (cap. 1) e di Luca (cap. 1), che propongono gli eventi che precedettero la nascita del Signore.

«Se davvero a partire dall’ascolto diventeremo ‘il suo popolo’, se davvero saremo fedeli alla sua chiamata, allora potremo ripetere parole di pace per i poveri, per i disprezzati e gli scartati della storia, e anche per coloro che – con maggiore o minore responsabilità – si rivelano ingiusti e oppressori». Così mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, introduce il Sussidio per l’Avvento e il Natale 2017, curato dall’Ufficio liturgico nazionale e disponibile online. Il sussidio – scrive mons. Galantino nell’introduzione – ripropone con forza «le linee essenziali della liturgia: gesti, parole e canti che introducono a un ascolto intenso e coinvolgente, che mettendoci al riparo da un facile protagonismo individualistico e dalla spettacolarizzazione emotiva, rendono possibile una comunione spirituale profonda e consentono di celebrare e vivere una festa piena e gioiosa, aliena dall’evasione deresponsabilizzante». Filo conduttore del sussidio di quest’anno: «Il Signore annuncia la pace», come si legge nel Salmo 85. «Si tratta di una parola carica di speranza, ma anche capace di correggere e chiamare a conversione», spiega il segretario generale della Cei: «Di fronte a coloro che covano progetti di guerra, ‘il Signore annuncia la pace’; di fronte a coloro che pronunciano parole cariche di risentimento, animosità, o addirittura disprezzo, ‘il Signore annuncia la pace’. Anche per noi credenti, che troppo spesso siamo tentati di essere i protagonisti della missione, le parole del salmo costituiscono una delicata ammonizione: è il Signore che per primo annuncia. Papa Francesco ci ricorda che la vera pace non possiamo fabbricarla noi, perché non sarebbe duratura».