Toscana
L’italian pride dei piccoli comuni
È il giorno dell’orgoglio della piccola grande Italia. È così che si è espresso Ermete Realacci, presidente del comitato promotore delle centinaia di manifestazioni che in tutto i paese hanno salutato i piccoli comuni nella festa dal titolo «Voler bene all’Italia», celebrata domenica 28 marzo. «Possiamo dire che oggi è l’Italian pride», ha aggiunto Realacci. Il concetto è piaciuto al presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, che nel suo intervento al teatro Castagnoli di Scansano (patria del famoso vino Morellino), nel cuore della Maremma grossetana, invita a «valorizzare l’Italia dei piccoli comuni». Un’Italia a cui, dice Casini, «sono profondamente affezionato. L’Italia della dimensione umana, dell’affettività, della solidarietà: una grande potenzialità che dobbiamo valorizzare».
Anche Casini ha sottolineato che i piccoli comuni – quei 1.400 centri che, nell’iniziativa organizzata da Legambiente, Coldiretti, con il sostegno dell’Enel e di decine di altre associazioni si sono aperti ai visitatori per mostrare il meglio di se – «danno al paese molto più di quello che prendono».
I piccoli comuni «rappresentano una roccaforte sul territorio e costituiscono un patrimonio caratteristico italiano che dobbiamo tutti salvaguardare», ha detto il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli, intervenendo alla festa a Scansano. «I fenomeni di urbanizzazione che hanno sconvolto tanti Paesi – ha affermato Matteoli – hanno fortunatamente solo sfiorato l’Italia grazie alla capacità della piccole comunità di radicarsi sul territorio. Si tratta di un fenomeno molto positivo non solo da un punto di vista culturale e sociale ma anche da quello ambientale perché – ha aggiunto il ministro – solo da chi vive sul territorio ci si può attendere la salvaguardia della qualità della vita e dei valori ambientali». «Per queste ragioni – ha concluso Matteoli – il mio ministero è impegnato a dare tutto il supporto alle autorità locali di tutti i piccoli comuni italiani».
Il momento chiave della festa è stato a mezzogiorno quando, come in tanti altri piccoli centri, alla presenza del presidente della Camera la banda nel cuore del borgo medioevale ha intonato l’inno nazionale. È il momento a cui ha fatto riferimento in un suo video messaggio il presidente Ciampi, che ha invitato i ragazzi, nelle vacanze, a visitare i piccoli comuni per «ammirare e sapere del passato che si rinnova nell’artigianato coniugandolo con l’informatica, con la ricerca e con la tecnologia». Un passaggio che Realacci ha sottolineato con forza nel suo intervento. «Il presidente Ciampi – ha spiegato – ha sempre seguito con intelligenza e sensibilità questa iniziativa, e più di altri ha colto il senso della giornata. Se l’Italia vuole uscire dalla crisi e dalle difficoltà di questo periodo deve puntare su due settori: ricerca e innovazione e, dall’altra, su quello che la rende unica al mondo, la cultura, la storia, la sua coesione sociale, la comunità, insomma i piccoli comuni». Oggi, ha proseguito Realacci, è «la giornata dell’orgoglio della piccola grande Italia, in cui mettiamo in mostra la nostra ricchezza e i nostri legami, che sono il nostro passato ma dovranno essere anche il nostro futuro».