Cultura & Società

L’Istituto degli Innocenti, una storia di bellezza e amore per i bambini. Sergio Givone presenta il romanzo di Riccardo Bigi

Tra le cose più commoventi visibili nel Museo dell’Istituto degli Innocenti ci sono le medagliette spezzate che le mamme lasciavano spesso al collo dei loro bambini, tenendo per loro l’altra metà: erano un segno della speranza di poterli un giorno riabbracciare. A una di queste medagliette si ispira il  romanzo “L’altra metà della medaglia”,  pubblicato dalla Libreria Editrice Fiorentina.

La storia raccontata è quella di Ultimo Lasciati: con questo nome fu segnato sui registri dell’Istituto il bambino lasciato il 30 giugno del 1875, poco prima di mezzanotte. Dal giorno dopo infatti la finestra sotto la loggia disegnata dal Brunelleschi sarebbe stata murata, e l’accoglienza dei bambini abbandonati avrebbe cambiato sistema. Ma l’Istituto nato per difendere i più piccoli continua ancora oggi la sua preziosa attività di assistenza all’infanzia e si appresta a festeggiare, nel corso del 2019, i seicento anni di attività. Anche Ultimo aveva al collo una medaglietta spezzata. Quasi 150 anni dopo due giovani fiorentini provano a rimettere insieme i pezzi, andando in cerca della metà mancante. Ci riusciranno? Un percorso che li porterà anche a rivedere la propria vita, a ripensare al loro passato e al loro futuro. Un libro che parla dei bambini abbandonati di ieri e di oggi, ma anche di vita accolta e difesa. Un libro che racconta la storia di Firenze, dove l’arte la bellezza si uniscono all’amore e alla carità: la città dell’Umanesimo che da secoli si prende cura delle sue creature più fragili.

L’incontro di lunedì 25 marzo (ore 17,30) è promosso dalla Caritas diocesana e dalla Libreria Editrice Fiorentina; saranno presenti anche il nuovo Direttore della Caritas, Riccardo Bonechi, e il Direttore della Libreria Editrice Fiorentina Giannozzo Pucci. Dopo gli interventi del Direttore dell’Istituto degli Innocenti Giovanni Palumbo e del Direttore di Montedomini Emanuele Pellicanò, interviene il filosofo e scrittore Sergio Givone, docente di estetica all’Università di Firenze, autore di numerosi saggi (gli ultimi sono «Sull’infinito», pubblicato con Il Mulino, e «Quant’è vero Dio» con Solferino Libri) e di alcuni romanzi, pubblicati con Einaudi, a partire dalla «Favola delle cose ultime» del 1998. Molto noti anche i suoi studi su Dostoevskij e la filosofia, sul pensiero tragico, sul nichilismo.