Il documento assembleare dell’Azione cattolica diocesana, nei primi paragrafi, affronta la problematica del ruolo dei laici all’interno della Chiesa. Argomento attualissimo!L’Mcl provinciale è un’associazione ecclesiale che si riconosce membro vivo della Chiesa locale e, nel suo specifico, collabora alla costruzione del Regno di Dio. Ha insieme anche il compito di stimolare la partecipazione delle persone alla vita della «Città» testimoniando i propri carismi che derivano dalla concretizzazione dei principi sempre più attuali e profetici della Dottrina sociale (Questi più o meno gli enunciati statutari).Si sente dire che lo Spirito di Dio, che guida la storia, in questi tempi si compiace della scarsità di sacerdoti, sì che la Chiesa (Istituzione) è costretta a rivalutare il ruolo dei laici cristiani nella sua organizzazione evangelizzatrice.L’Mcl è convinto che la Chiesa non ha ricette da proporre all’organizzazione della società civile, bensì idee guida: i principi di fraternità, giustizia contributiva, gratuità, bene comune. Termini innovativi, proprio a dimostrare che la Chiesa non ha a cuore una formula politica o sociale, ma il bene dell’uomo.È evidente, ci pare, che l’evangelizzazione del sociale è delegato principalmente ai laici cristiani ed in particolare ai laici associati come il Movimento cristiano lavoratori. Su questo (dobbiamo dircelo con carità ma nella verità) si sente la mancanza di una comunità cristiana capace di educare al sociale o perlomeno si è, negli anni, notevolmente attenuata. I motivi possono essere tanti, non ultimo la frammentazione politica dei cattolici; il fatto è che nella formazione dei laici, soprattutto dei giovani, si privilegia l’impegno intraecclesiale o nell’ambito del volontariato, dimenticando che la presenza dei cristiani nelle vicende sociali, civili ed anche politiche, è un aspetto fondamentale della loro missione nel mondo.È qui che l’Mcl si trova in sintonia con gli amici dell’Azione cattolica quando questa invita la Chiesa ad un’effettiva valorizzazione del ruolo dei laici. Anche perché, crediamo, senza un forte risveglio del laicato unito (si auspica la consulta) capace di spendersi per la città dell’uomo, quanto proposto da tanti Convegni e dalle Settimane sociali, è destinato a non avere effetto.La Chiesa italiana, nei prossimi dieci anni, si è data degli orientamenti pastorali improntati all’emergenza educativa; ed è chiaro che è rivolta principalmente verso i laici cristiani.Tutto questo è un segno di speranza.Mcl Arezzo