Anche se naturalmente resteranno sempre dettagli da discutere, spero tuttavia che mi sia stato dato di avvicinarmi alla figura del nostro Signore in un modo che possa essere utile a tutti i lettori che vogliono incontrare Gesù e credergli. Così, con una doppia firma Joseph Ratzinger Benedetto XVI, il papa presenta l’obiettivo principale del suo lavoro su Gesù di Nazareth nella premessa al secondo volume che sarà presentato oggi alle 17 presso la Sala Stampa della Santa Sede dal cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi, e da Claudio Magris, scrittore e germanista. Già nella premessa alla Prima Parte il Papa aveva detto che era suo desiderio illustrare la figura e il messaggio di Gesù. Esagerando un po’ scrive Benedetto XVI -, si potrebbe dire che io volevo trovare il Gesù reale. Ho cercato prosegue il Papa – di sviluppare uno sguardo sul Gesù dei Vangeli e un ascolto di Lui che potesse diventare un incontro e tuttavia, nell’ascolto in comunione con i discepoli di Gesù di tutti i tempi, giungere anche alla certezza della figura veramente storica di Gesù. Questo compito era nella Seconda Parte ancora più difficile che non nella Prima, perché solo nella Seconda s’incontrano le parole e gli avvenimenti decisivi della vita di Gesù. Nella premessa, papa Benedetto XVI confessa che è stato per lui un motivo di gioia il fatto che il suo primo volume sia stato accolto anche dal teologo protestante Joachim Ringleben, per così dire, un fratello ecumenico. Ciò dimostra che pur con approcci teologici differenti, è la stessa fede che agisce, avviene un incontro con lo stesso Signore Gesù. Spero che ambedue i libri, nella loro diversità e nella loro essenziale sintonia, possano costituire una testimonianza ecumenica che in questa ora, a modo suo, può servire alla comune missione fondamentale dei cristiani. Infine, Benedetto XVI annuncia l’intenzione di mantenere la promessa fatta nella prima parte del libro, ribadendo cioè la volontà di scrivere un “piccolo fascicolo” sull’infanzia di Gesù, “se per questo mi sarà ancora data la forza”. “I racconti dell’infanzia – dice il pontefice – non potevano rientrare direttamente nell’intenzione essenziale di quest’opera” che ha l’obiettivo di “illustrare” e “comprendere la figura di Gesù, la sua parola e il suo agire”.SirLa scheda: Benedetto XVI, il secondo libro su Gesù