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Libia: Unicef, decine di migliaia di bambini a rischio tra violenze e caos

“I bambini in Libia, anche quelli rifugiati e migranti, continuano a soffrire gravemente fra le violenze e il caos scatenati dalla lunga guerra civile del Paese". Lo dice in in comunicato diffuso oggi dall’Unicef in cui si afferma che “sono state attaccate anche infrastrutture da cui dipendono i bambini per il loro benessere e la loro sopravvivenza. 

“Da aprile dello scorso anno – continua il rapporto -, quando le ostilità sono scoppiate a Tripoli e in Libia occidentale, le condizioni per migliaia di bambini e civili sono ulteriormente deteriorate. Attacchi indiscriminati in aree popolate hanno causato centinaia di morti e si hanno notizie di bambini uccisi o mutilati. I bambini vengono anche reclutati nei combattimenti. Intanto, oltre 150.000 persone, 90.000 delle quali bambini, sono state costrette a fuggire dalle proprie case e sono attualmente sfollati interni”.

Circa 30 strutture sanitarie sono state danneggiate nei combattimenti, 13 sono state costrette a chiudere. Gli attacchi contro le scuole e le minacce di violenza hanno portato a chiusure e lasciato circa 200.000 bambini fuori da scuola. Il sistema idrico è stato attaccato e il sistema di gestione dei rifiuti è praticamente collassato, aumentando notevolmente il rischio di malattie legate all’acqua, fra cui il colera. Anche i 60.000 bambini rifugiati e migranti attualmente nelle aree urbane sono estremamente vulnerabili, soprattutto i 15.000 non accompagnati e coloro che sono trattenuti nei centri di detenzione. Questi bambini avevano già accesso limitato a servizi essenziali e di protezione, quindi l’intensificazione dei conflitti ha solo amplificato i rischi che corrono”.

L’Unicef e i partner sono sul campo fornendo ai bambini colpiti e alle famiglie supporto nell’accesso all’assistenza sanitaria e a nutrizione, protezione, istruzione, acqua e servizi igienico-sanitari. “In vista del previsto summit di pace a Berlino, in Germania, questa domenica – conclude l’Unicef –, chiediamo alle parti in conflitto e a coloro che esercitano influenza su di loro di raggiungere urgentemente un accordo di pace completo e duraturo per il bene di ogni singolo bambino in Libia”.