La Tavola della Pace chiede oggi a tutti i responsabili della politica internazionale di fermare i bombardamenti sulla Libia, di negoziare l’immediato cessate il fuoco e inviare una missione di pace dell’Onu sotto la guida diretta del Segretario Generale in grado di proteggere realmente i civili. Il popolo libico che si diceva di voler proteggere – afferma oggi Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, a conclusione del seminario che si è svolto a Perugia l’1 e 2 luglio in preparazione della Marcia Perugia-Assisi del 25 settembre – si ritrova oggi doppiamente prigioniero di Gheddafi e della guerra contro Gheddafi. Ancora una volta appare chiaro che i diritti umani non si difendono con le bombe. Nessuno sa quante siano realmente le vittime innocenti della guerra civile che da oltre cinque mesi ha sconvolto la Libia osserva Lotti -. Quello che sappiamo è che a pagare è sempre la povera gente. Nessuno sa quando e come questa guerra finirà. Quello che sappiamo è che cento giorni di bombardamenti della Nato non sono bastati a fermare la violenza. La Tavola della Pace esprime preoccupazione per le stragi di civili e le sofferenze che continuano ad essere inferte alla popolazione e per il rischio di uno stallo sanguinoso. Chiede inoltre una forte iniziativa per fermare la brutale repressione in corso da oltre tre mesi in Siria, in Yemen e Bahrein.Sir