Le azioni militari siano il più possibile limitate e siano accompagnate da seri impegni di mediazione. È una delle richieste che rivolge Pax Christi Italia, in una nota a firma del suo presidente mons. Giovanni Giudici (on line sul sito www.paxchristi.it), a proposito della situazione libica. Il regime di Gheddafi riconosce ha sempre mostrato il suo volto tirannico, e già in passato Pax Christi si espresse sui diritti umani violati in Libia, sulla tragica sorte delle vittime dei respingimenti, su chi muore nel deserto o nelle prigioni libiche. Eppure, aggiunge, mentre parlano solo le armi, si resta senza parole. L’organizzazione propone quindi cinque passi di speranza: da un cambiamento della gestione della politica internazionale che dia maggiore spazio alle misure diplomatiche a una polizia internazionale che garantisca il diritto dei popoli all’autodeterminazione, dall’impegno in ogni ambito possibile di confronto e di dialogo perché si faccia ogni sforzo così che l’attuale attacco armato non diventi anche una guerra di religione alla prosecuzione della campagna per il disarmo contro la produzione costosissima di cacciabombardieri F-35, fino alla richiesta che le azioni militari siano, appunto, il più possibile limitate.Sir