E’ opportuno che la Chiesa precisi l’autentico senso che essa ascrive alla nozione di reciprocità nell’ambito dell’interreligioso ed indichi norme chiare che sanciscano con precisione gli ambiti di applicabilità di tale principio, i limiti invalicabili da salvaguardare nei Paesi di tradizione musulmana, nonché le strade da percorrere la dove i cattolici soffrono ingiustificate situazioni di difficoltà. Lo ha detto questa mattina, il card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, intervenendo al convegno promosso (fino a domani) dalla Pontificia Università della Santa Croce a Roma. Ripercorrendo quanto il Magistero recente della Chiesa (dal Concilio Vaticano II a papa Benedetto XVI) ha detto sul concetto di reciprocità, il cardinale ha ammesso che ad oggi, il recente Magistero della Chiesa non fornisce una trattazione sistematica del principio di reciprocità. E’ vero ha aggiunto il card. Tauran che papa Benedetto XVI ha parlato di principio di reciprocità’, ed è senz’altro un progresso, ma a tutt’oggi non si dispone né di una illustrazione approfondita di tale principio, né di indicazioni concrete per una sua applicabilità nell’ambito delle libertà fondamentali e in particolare della libertà religiosa. Da qui un plauso per il convegno della Santa Croce.Che i cristiani abbiano il diritto di avere i propri luoghi di culto anche nei paesi a maggioranza musulmana. Il card. Jean-Louis Tauran ha fatto accenno nel suo discorso anche al principio della reciprocità in un contesto molto preciso, e cioè l’assenza dei luoghi di culto cristiani in Arabia Saudita. Il cardinale ha ripetuto quanto più volte affermato: come i musulmani hanno diritto di poter pregare in moschee nei Paesi a maggioranza cristiana (effettivamente hanno tale possibilità) nello stesso modo i cristiani hanno il diritto di avere i propri luoghi di culto nei Paesi a maggioranza musulmana. E questo in nome del principio della reciprocità. Il card. Tauran ha quindi ricordato il significato e il contenuto della regola d’oro: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te.Sir