“Vorrei dire alle due Simone: finalmente ben tornate! Ringraziamo Dio, abbiamo tirato un respiro di sollievo”. Sono parole di gioia quelle pronunciate questa mattina da Asmae Dachan, presidente dell’Admi (Associazione delle donne musulmane d’Italia). “I loro sorrisi così raggianti ieri sera dice al Sir – ci hanno rincuorato: erano 20 giorni che stavamo in ansia per loro. Fa molto onore a queste due ragazze il fatto che nonostante abbiano vissuto una situazione di estrema difficoltà come il rapimento, continuino ancora a chiedere solidarietà e pace per il popolo iracheno. Non si sono smentite, hanno dimostrato di essere delle ragazze in gamba fino all’ultimo minuto, senza dimenticarsi delle persone per le quali stavano lavorando”. Asmae è figlia del presidente dell’Ucoii (Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia), Mohamed Nour Dachan che si trova attualmente nella capitale irachena. Arrivato ieri mattina a Baghdad Dachan aveva avuto una serie di incontri con il Consiglio degli Ulema ed alcuni esponenti della comunità sciita. “L’ho sentito ieri sera racconta Asmae – quando sono state liberate le due ragazze ed era anche lui felicissimo”. “Conoscendo papà aggiunge la rappresentante dell’Admi – sono sicura che tornerà a casa soltanto con la salma di Baldoni, perché non si arrende facilmente. Anche se bisogna capire quale ruolo effettivamente ha avuto, conoscendolo, penso che non si accontenti del ritorno a casa sane e salve delle due Simone. Già da prima aveva dato la propria disponibilità per riportare la salma di Baldoni in Italia. Il momento è arrivato adesso”. La liberazione delle volontarie italiane e la mobilitazione corale che si è creata attorno a questa vicenda è per la rappresentante delle donne musulmane italiane la dimostrazione “che è ancora possibile credere nel genere umano”. Sir