Vita Chiesa
Liberaci dal Maligno. Parlano esorcisti e teologi
Un tema affrontato e dibattuto dal vescovo di Grosseto, Franco Agostinelli, dal vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello, Mario Meini, dall’esorcista della diocesi di Grosseto, padre Mario Parente, da Roberta Grillo, presidente del Gruppo ricerca e informazione socio-religiosa di Milano, da Vincenzo Mastronardi, psichiatra e docente della Sapienza di Roma, dal teologo padre Moreno Fiori, da padre Giancarlo Gramolazzo, presidente dell’Associazione internazionale esorcisti, da don Gianfranco Iotti, esorcista della diocesi di Reggio Emilia e dall’illustratore Carlo Rispoli.
Insomma una rosa di nomi importanti, ognuno dei quali ha portato il suo prezioso contributo ad un convengo che ha attirato tanti curiosi, gente comune, ma anche studiosi del fenomeno e uomini di Chiesa.
Ma da dove nasce l’urgenza di un convegno di questo genere?
«Dalla necessità ha spiegato monsignor Agostinelli insita nell’uomo di oggi, tanto scettico ed attirato da strade anche pericolose, di ritrovare la via giusta, seguendo il proprio credo, la propria fede.»
Dall’affluenza che c’è stata a Sasso d’Ombrone, oltre 400 persone, si deduce una forte attenzione verso il mondo dell’occultismo, dello spiritismo, della magia, della stregoneria e non ultimo di satana. «Ma il nostro approccio spiega padre Parente non ha voluto appagare curiosità banali sul mondo dell’occulto, ma offrire una chiave d’interpretazione del fenomeno e l’antidoto (visto che siamo in tema) per starne alla larga. Comunque ritengo che i motivi di questo forte interesse siano, in realtà, solo due: primo quello della fede, perché chi crede in Dio, crede anche nella presenza del demoniaco; quindi la forte mentalità magico superstiziosa insita nella realtà di oggi».
Ma perché in un mondo che volge il suo sguardo interamente al futuro, alla scienza ed alla tecnologia, c’è ancora un interesse verso queste pratiche considerate da tanti medievali?
«Pur essendo l’uomo di oggi un essere tecnologico che tende ad eliminare dal suo raggio d’azione tutto ciò che non è razionale, nasconde in sé risponde padre Parente una forte debolezza, una fragilità psico-spirituale. Per questo è continuamente alla ricerca di certezze. In che modo? Ricorrendo alla fede o ai maghi che danno, a modo loro, delle risposte».
E Satana, è proprio tramite i maghi, le stregonerie, i malefici che si manifesta o in quale altro modo?
«Chi cerca Satana risponde ancora il religioso lo ha già trovato. Basta volerlo trovare e lui ti viene a cercare nella tua quotidianità puntando sulle tue debolezze. Non è così difficile».
Ma quanto è diffuso in Toscana il fenomeno del satanismo e dell’ occultismo?
Padre Moreno Fiori, demonologo, che è stato per cinque anni esorcista nella nostra regione, spiega che «la Toscana è una terra molto superstiziosa, non tanto perché il toscano sia cattivo, quanto forse perché ha un retaggio storico culturale che affonda le sue radici negli etruschi, popolo che con la magia aveva molta confidenza».
Ma in quali zone è più diffuso il fenomeno?
Ma come essere resistenti all’azione del Male? Con tre armi evangelicamente infallibili: la fede, la preghiera, il digiuno. Armi evangeliche, appunto, come suggeritoci dal Vangelo stesso.
Si tratta di tre armi spirituali, sperimentate e collaudate in modo vincente da Gesù stesso, quando, condotto nel deserto, fu tentato per tre volte dal diavolo. Gesù, cioè, ha proposto gli stessi atteggiamenti che gli hanno permesso la sua vittoria piena sul nemico di Dio e dell’umanità. La prima tentazione fu quella delle pietre da mutare in pane (Mt 4,3-4). Gesù supera l’esame preferendo il digiuno del pane materiale e l’abbondanza invece della Parola di Dio. E’ la Parola che esce dalla bocca di Dio la manna che nutre veramente nel nostro pellegrinaggio terreno. Si tratta di un cibo che sazia la fame dell’uomo, senza compromessi con il demonio. Il digiuno è quindi la prima arma spirituale, così come dimostrano anche i padri del deserto e la tradizione ininterrotta della Chiesa che ha nobilitato il digiuno anche come Tempo liturgico particolarmente adatto alla preparazione alla Pasqua.
A proposito dell’efficacia esorcistica del digiuno anche Tertulliano affermava: «[Gesù] insegnò che il digiuno è l’arma migliore per combattere la peggiore specie di demoni. Cosa c’è di strano se con la medesima operazione con la quale si fa entrare lo Spirito Santo, si fa uscire lo spirito iniquo?».
La seconda arma spirituale per vincere l’avversario di Dio e dell’uomo è la preghiera. È con essa che Gesù vince l’altra tentazione, quella di gettarsi giù dal punto più alto del tempio per poter essere salvato dagli angeli (Mt 4, 5-7). È una vera e propria tentazione, quella di provare Dio con parole vane e con richieste fittizie. Come il digiuno anche la preghiera è un’efficacissima arma antisatanica, perché colpisce al cuore le intenzioni cattive del demonio. Con la preghiera si obbedisce a Dio e si disobbedisce al maligno. Ma per Sant’Agostino, la preghiera è impossibile senza la fede. Per pregare bisogna credere. È la fede che fa sgorgare la preghiera.