Italia
Libera, da domani gli stati generali dell’antimafia
Quattro giorni di impegno, di confronto e studio per fare il punto sulla lotta alle mafie e alla corruzione nei loro risvolti sociali, politici, economici e culturali: oltre 3.000 partecipanti, sei aree tematiche, 30 gruppi di lavoro con il contributo di oltre 200 relatori tra educatori, operatori sociali, magistrati, docenti universitari, forze di polizia, giornalisti, donne e uomini di cultura, imprenditori, rappresentanti di associazioni e sindacati. «Le mafie hanno ripreso forza – dichiara Luigi Ciotti, presidente nazionale Libera -. E a dirlo non sono tanto le minacce di dei boss, quanto la loro diffusione, la loro presenza. Presenza materiale, che incide nei processi economici e politici. E presenza culturale, che addormenta e deturpa le coscienze. La corruzione non è nient‘altro che ‘mafiosità’ diffusa, mafia insinuata nei codici di comportamento, mafia divenuta costume». Ecco allora, secondo don Ciotti, «la necessità di riflettere, di approfondire, di rilanciare. Ma anche di riconoscere – la coscienza dei limiti è segno di coraggio – i nostri errori». (segue)
«La parola ‘antimafia’ – spiega il presidente di Libera – ha perso credito: in troppi casi è stata esibita come una carta d‘identità, mentre dovrebbe essere un fatto di coscienza, un atto di responsabilità». Insomma, «non si può più parlare di mafie – conclude don Ciotti – come di un fatto solo criminale, senza evidenziare la loro compatibilità con un sistema responsabile di disuguaglianze sempre più inaccettabili. Ma soprattutto non è più possibile di mafie solo parlare, senza che le parole abbiano un coerente seguito nelle nostre vite, nelle nostre scelte, nelle nostre politiche».
Si parte il 23 ottobre con GiovaniContromafie, presso il Centro sportivo Valentina Venanzi dove sarà allestito un campus antimafia sociale. Apertura in plenaria venerdì 24 ottobre presso Auditorium della Conciliazione con intervento di Roberto Saviano, la relazione introduttiva di don Ciotti, e le testimonianze di Rosi Bindi, Franco Roberti, Andrea Orlando, Pietro Grasso, Ignazio Marino e Nicola Zingaretti, del segretario generale della Cei, Nunzio Galantino, Stefano Rodotà, Giusi Nicolini, Giovanni Tizian, Daniela Marcone e John Christensen.
Sabato sono previsti i lavori su sei aree tematiche. Domenica plenaria di chiusura con interventi di ospiti internazionali e le relazioni finali delle sei aree tematiche, le cui elaborazioni conclusive saranno raccolte nel «Manifesto degli Stati generali dell’antimafia».