Serrare i ranghi e unire gli sforzi per far uscire il Paese dalla fase di stallo, per rilanciarne la ricostruzione, per stabilire relazioni di amicizia e di cooperazione con i nostri vicini, specialmente quelli confinanti, così da sbloccare la situazione, ricostruire ciò che è stato distrutto e ripristinare quei legami di amicizia e di concordia che sono stati scossi. E’ la speranza espressa dai vescovi maroniti al termine della loro riunione di settembre svoltasi a Dimane (Libano) nella quale hanno passato in rassegna i principali fatti del 2009 finora trascorso. E’ nostro dovere scrivono i presuli nel documento finale fare una disamina di questi fatti, assumerli come misura per il prossimo anno così da non farci sorprendere dall’indesiderabile. Per i vescovi maroniti, guidati dal card. Mar Nasrallah Pierre Sfeir, in questo scorcio di 2009 ci sono stati diversi avvenimenti positivi e negativi, sia a livello interno, che regionale ed internazionale. Apprezzamenti vengono espressi dai presuli per l’azione condotta con saggezza e determinazione dal Capo di Stato, il generale Michel Sleiman che nelle sue visite ufficiali in numerosi Paesi ha riattivato le relazioni del Libano con altri Stati e Organizzazioni internazionali. A tale riguardo il documento esorta tutti i responsabili politici a restare vicini al Presidente per lavorare alla riedificazione dello Stato su basi solide e a fare fronte ai pericoli che minacciano il Paese. Tra gli sviluppi positivi anche la buona tenuta dell’economia libanese nel contesto della crisi internazionale ed il movimento turistico con molti libanesi tornati dall’estero per fare visita ai loro parenti, senza contare turisti stranieri e arabi. Sul piano internazionale e regionale i vescovi maroniti esprimono speranza per l’avvento del presidente Usa Obama e sul suo nuovo orientamento politico relativo alla soluzione dei problemi cronici che alimentano i conflitti nella nostra regione, in particolare la causa palestinese, la guerra in Iraq e le relazioni con l’Iran, per non parlare dei problemi legati all’estremismo e al terrorismo nei diversi Paesi. Problemi accresciuti si legge nel testo dall’emergenza di un governo di estrema destra in Israele che allontana una soluzione giusta della causa palestinese che influisce grandemente sul Libano.Sir