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LIBANO, ONU CONDANNA ATTENTATI; IL CORDOGLIO DEL PAPA; A MIGLIAIA IN PIAZZA PER RICORDARE HARIRI

Una “condanna nei termini più vigorosi” per il doppio attentato avvenuto ieri a nord est di Beirut, e costato la vita a tre persone e il ferimento di circa 20, è stato espresso dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. In una dichiarazione rilasciata ieri sera, il massimo organo decisionale dell’Onu ha definito l’attacco di ieri contro i due autobus “un nuovo maligno tentativo di distruggere la sicurezza e tutti gli sforzi per preservare la stabilità del Libano”. I membri del Consiglio hanno poi ribadito la “determinazione nel continuare a prestare assistenza al governo del Libano nella sua ricerca della verità e nella punizione di tutti coloro che sono coinvolti in questo attacco terroristico così come in tutti gli attacchi e gli assassinii commessi in Libano dall’ottobre 2004”.

Il Papa “supplica il popolo libanese ed i suoi dirigenti perché rifiutino unanimemente la violenza e sappiano ritrovare in questo momento drammatico le ragioni di un sussulto in favore dell’unità nazionale e del bene comune”: è l’appello alla riconciliazione nazionale contenuto nel telegramma inviato ieri da Benedetto XVI – tramite il Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone – al Patriarca di Antiochia dei Maroniti, il cardinale Nasrallah Pierre Sfeir, per esprime il proprio cordoglio per la vittime dell’attentato ai due minibus, avvenuto ieri mattina. Nel telegramma, il Santo Padre si dice “profondamente afflitto per il grave attentato” e prega il cardinale Sfeir “di esprimere ai feriti ed alle famiglie delle vittime la sua vicinanza spirituale e la sua preghiera”.

E proprio oggi ricorre il secondo anniversario del più eclatante degli attentanti degli ultimi anni, quello che il 14 febbraio 2005 costò la vita dell’ex-primo ministro Rafik Hariri. Un ingente dispiegamento di forze di sicurezza è stato predisposto a Beirut, dove i sostenitori di Hariri e dell’attuale maggioranza parlamentare (guidata dal figlio del premier assassinato Saad Hariri) sono cominciati a scendere in strada dalle prime ore del mattino per partecipare alla grande celebrazione che si terrà in piazza dei Martiri. Secondo fonti giornalistiche internazionale sarebbero già alcune decine di migliaia i libanesi raccolti in Piazza dei Martiri, fortemente presidiata dall’esercito che ha separato con un’alta recinzione protetta da barriere di filo spianato la storica piazza con la vicina piazza Riad al-Solh, dove i sostenitori dell’opposizione guidata da Hezbollah sono accampati da più di due mesi per rivendicare le dimissioni del governo del premier, Fuad Siniora.Misna