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Libano, attacco a base Unifil: per ministro Crosetto “intollerabile”
Le dichiarzioni del ministro della difesa sui fatti avvenuti in Libano che hanno coinvolto le forze italiane
“Gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane potrebbero costituire crimini di guerra, si tratta di gravissime violazioni alle norme del diritto internazionali, non giustificate da alcuna ragione militare”. Lo ha detto il ministro della difesa Guido Crosetto a proposito di quanto accaduto in Libano, dove “alcuni colpi di armi portatili hanno colpito l’interno della base 1-31, su cui è seguito il sorvolo di un drone”. Prima, militari regolari delle forze israeliane avevano neutralizzato alcuni componenti del sistema di video sorveglianza e un ripetitore radio con il tiro di armi portatili.
“Questi incidenti – ha affermato Crosetto – sono intollerabili, devono essere accuratamente e decisamente evitati. Per tali motivi ho protestato con il mio omologo israeliano e con l’ambasciatore di Israele in Italia. Stamane ho trasmesso una comunicazione formale alle Nazioni Unite per ribadire l’inaccettabilità di quanto sta accadendo nel Sud del Libano e per assicurare la piena e costruttiva collaborazione dell’Italia a tutte le iniziative militari volte a favorire una de-escalation della situazione e il ripristino del diritto internazionale. La sicurezza dei militari italiani schierati in Libano rimane una priorità assoluta per me e per tutto il governo italiano, affinchè i paecekeeper italiani continuino la loro opera di mediazione e di sostegno alla Pace e alla stabilità del Libano e dell’intera regione”.
“Non esiste – ha aggiunto il ministro – la giustificazione di dire che le forze armate israeliane avevano avvisato Unifil che alcune delle basi dovevano essere lasciate. Ho detto all’ambasciatore di riferire al governo israeliano che le Nazioni Unite e l’Italia non possono prendere ordini dal governo israeliano”.