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Libano, 34 giorni di distruzioni

In poco più di un mese i bombardamenti sul Libano hanno causato danni materiali per 3,6 miliardi di dollari e una distruzione paragonabile a quella provocata dai 15 anni di guerra civile; lo ha detto il capo del Concilio per lo Sviluppo e la Ricostruzione, Al Fadl Shalaq. In base agli ultimi bilanci ufficiali, le vittime in Libano sono state almeno 1.181 e 4.000 i feriti, mentre gli sfollati sono stati 900.000, pari a un quarto della popolazione. Uccisi anche 4 osservatori delle Nazioni unite e un membro della Forza di pace Onu.

Le bombe (più di 100 mila i colpi d’artiglieria e 12 mila le incursioni aeree) hanno distrutto molte delle infrastrutture su cui si regge lo sviluppo di una nazione: più di 100 ponti sono stati distrutti o danneggiati e con essi strade, porti e aeroporti, fabbriche, la rete telefonica, scuole, ospedali, impianti petroliferi e istallazioni militari. Israele rivendica l’uccisione di oltre 530 militanti Hezbollah, oltre alla distruzione di 309 missili a corta gittata, di 1.800 edifici e di 33 tunnel pure utilizzati da Hezbollah.

Interi villaggi nel sud del Libano – ha detto Shalaq in un’intervista alla ‘Reuters’- sono stati ridotti in macerie e 30.000 abitazioni sono state prese a bersaglio dall’aviazione israeliana, un quarto delle quali nei sobborghi della capitale dove gli Hizbollah avevano le loro basi. Secondo Shalaq, se si iniziasse immediatamente e a pieno ritmo la ricostruzione ci vorrebbero da uno a tre anni per ripristinare i servizi fondamentali e riparare le abitazioni.

L’aviazione israeliana ha colpito più volte gli impianti energetici e ha causato grandi versamenti di petrolio nel mar Mediterraneo. Secondo il Programma ambientale dell’Onu, circa 15 mila tonnellate di petrolio sono sgorgate dall’impianto elettrico di Jiyyeh, colpito dalle bombe israeliane, hanno inquinato almeno 140 km. di costa e si dirigono a nord verso le acque siriane. Il bilancio delle vittime subite da Israele sotto i missili Hizbollah è di 147 morti e 300.000 sfollati. Il Paese è stato colpito da oltre 4 mila missili. Quanto ai danni, piuttosto che quelli materiali (alquanto contenuti rispetto a quelli libanesi) la Banca centrale di Israele li calcola soprattutto in mancate entrate dal turismo e dall’industria, stimate in 1,5 miliardi di dollari, pari a un punto percentuale del prodotto nazionale lordo. Undp: in 34 giorni spazzati via 15 anni di ricostruzioneIn appena 34 giorni, l’offensiva israeliana in Libano ha spazzato via ben 15 anni di faticosa ricostruzione dopo la guerra civile: lo sostiene il Programma dell’Onu per lo sviluppo (Undp). “Il danno è tale – ha detto Jean Fabre, portavoce dell’Undp – che gli ultimi 15 anni di lavoro per la ricostruzione e riabilitazione, dopo i precedenti problemi sperimentati dal Libano, ora sono stati annientati”. Secondo Fabre, i relativi progressi economici in vista del raggiungimento degli Obiettivi del Millennio fissati dall’Onu “sono stati riportati a livello zero”.

“Quindici anni di lavoro sono stati spazzati via in un mese” è tornato a insistere l’esperto dell’agenzia Onu, stimando un danno economico complessivo di “almeno 15 miliardi di dollari (11,6 miliardi di euro, ndr), se non di più”. Circa 35.000 case e uffici sarebbero stati distrutti, mentre un quarto dei cavalcavia ferroviari e stradali sarebbe stato danneggiato, sempre secondo le stime iniziali dell’Undp.

Almeno 15.000 nuclei abitativi, 80 ponti e 94 strade distrutte: secondo le stime delle autorità libanesi diffuse la scorsa settimana, i soli danni alle infrastrutture ammonterebbero a 3,6 miliardi di dollari (2,7 miliardi di euro). Ci vorranno tuttavia settimane per stabilire l’esatta entità dei danni nel sud del Libano e a Beirut, dove vi è urgente bisogno di costruire nuove abitazioni, fornire acqua potabile, ripristinare strutture idriche e sanitarie danneggiate e bonificare i terreni dagli ordigni inesplosi. Proprio per facilitare l’invio di aiuti umanitari, l’inviato dell’Onu in Medio Oriente, Terje Roed-Larsen, incontrando il primo ministro israeliano Ehud Olmert, è tornato a chiedere la revoca il prima possibile del blocco aereo e navale imposto lo scorso mese da Israele al Libano e tuttora parzialmente in vigore.Fonte: Misna e Ansa