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L’eredità di Fanfani Dall’Autosole al Piano case: i lasciti del «cavallo di razza» nella sua terra d’origine.

L’Italia celebra il centenario della nascita di Amintore Fanfani che nacque a Pieve Santo Stefano il 6 febbraio 1908. Il legame di Fanfani con Arezzo e la sua provincia è stato sempre costante ed animato da un interesse che andava oltre le semplici esigenze ambientali. Già a partire dalla seconda metà degli anni ’20, fu dirigente del circolo Beato Gregorio X fino a diventare, nel 1929, presidente della Gioventù cattolica della diocesi di Arezzo, nel presentarlo don Carlo Tanganelli lo definì un giovane spiritualmente preparato.Affermato professore universitario, con la fine della guerra, riprese i contatti con la realtà aretina divenendo il principale punto di riferimento della Dc per la quale si candidò alle elezioni del 2 giugno 1946 risultando il più votato della circoscrizione. All’interno dell’Assemblea costituente dette un contributo significativo alla stesura della Carta fondante della Repubblica, in particolare all’interno della commissione dei 75. Come ministro del lavoro, nel 1948 promosse i Cantieri di Rimboschimento che avevano come fine il sostegno all’occupazione durante il periodo invernale. Il provvedimento, che interessò quasi tutto il territorio nazionale, rappresentò un atto concreto per attenuare il dramma della disoccupazione anche in provincia di Arezzo. Sempre come ministro del lavoro promosse il «Piano Ina-Casa» che sarà conosciuto anche «Piano Fanfani» volto a sostenere la costruzione di nuovi alloggi. Con quest’intervento statale fu data la possibilità a migliaia di famiglie di avere una propria abitazione. L’intervento si protrasse per più di 10 anni (circa 350mila furono le abitazioni costruite in Italia grazie al «Piano Fanfani»), rappresentando un concreto intervento anche nella città di Arezzo e in numerosi comuni aretini.Non meno importanti furono i risultati ottenuti per il territorio quando Fanfani ricoprì la carica di ministro dell’agricoltura. Gli interventi sorti da quella che fu chiamata «Legge della Montagna» permisero una concreta attività di sostegno alle zone montane. L’attività di Fanfani ebbe una successiva conferma con la nascita dell’Ente Maremma, così come altri interventi che interesseranno le province della Toscana meridionale (Siena, Arezzo, Grosseto) e quelle umbre (Perugia e Terni) con l’Ente di Irrigazione della Val di Chiana. Ad Arezzo l’istituzione dell’Istituto Sperimentale per la Selvicoltura, la nascita dell’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali a Pieve Santo Stefano e a Pratovecchio; per l’occupazione in Val di Chiana la nascita dello zuccherificio a Castiglion Fiorentino.A questi interventi assunsero un particolare valore le grandi scelte di politica infrastrutturali rappresentate dall’Autostrada del Sole e dalla linea ferroviaria «Direttissima» dove la determinazione di Fanfani permise che il territorio aretino non fosse escluso dal processo di crescita nazionale. Questi successi permisero al territorio aretino di crescere ed i positivi risultati si avvertono ancora oggi. Nella seconda metà degli anni ’60, come ministro degli esteri, ebbe più volte modo di partecipare, specialmente a Firenze, a incontri del suo caro amico Giorgio La Pira che sostenevano una politica di apertura, nel difficile situazione internazionale dell’epoca, verso quelle nazioni che in quel momento apparivano lontane. Al via il comitato per il centenarioSu iniziativa del «Centro di studi storici economici e sociali Amintore Fanfani» con la collaborazione della fondazione romana a lui intitolata, si costituirà nei prossimi giorni ad Arezzo il Comitato per il Centenario della nascita di Amintore Fanfani a cui parteciperanno Provincia di Arezzo, Comune di Arezzo, Accademia Petrarca, Camera di Commercio, Università degli Studi – Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo e Comune di Pieve Santo Stefano.Afferma il presidente Agostino Coradeschi: «Il centenario della nascita di Amintore Fanfani non vuol essere un’occasione per fare l’agiografia del personaggio, non ci sarebbe niente di scandaloso, ma sarebbe ben lontano da quel modo di intendere il servizio politico ed il governo della cosa pubblica che ha caratterizzato la sua vita. Il Comitato intende, invece, grazie a una serie di incontri ed eventi, organizzati a livello regionale e locale, richiamare l’attenzione sugli interventi realizzati da Fanfani a favore della crescita e del progresso anche del territorio aretino e soprattutto sull’importanza della politica intesa come servizio, sulla necessità che l’impegno politico sia sempre accompagnato da senso di responsabilità, onestà, trasparenza e correttezza: la capacità di guardare avanti, di promuovere, stimolare e sostenere la richiesta di modernizzazione che per l’Italia ed ancor più per la nostra provincia è diventato un impegno non più rinviabile».Come è noto Fanfani si fece conoscere ed apprezzare per il coraggio delle sue scelte orientate al cambiamento ed al progresso economico, sia negli anni della Ricostruzione sia nel periodo del «boom economico». «Gli anni che stiamo vivendo – afferma Coradeschi – sono forse ancora più difficili perché sembra essere venuta meno la volontà di cambiare concretamente marcia e dare risposte adeguate anche nelle scelte economiche; scelte che non possono essere fine a se stesse ma devono tendere a migliorare la qualità della vita per il maggior numero di persone guardando anche alle esigenze dei giovani spesso esclusi dal processo decisionale e lavorativo». Da queste finalità traggono spunto le iniziative che saranno prese per ricordare la nascita di Fanfani avvenuta a Pieve Santo Stefano il 6 febbraio 1908. Ciò rappresenta l’occasione anche per sollecitare Comuni, enti, associazioni ed accademie presenti in provincia affinché si rendano promotori di attività volte a ricordare il contributo di quest’uomo che tanta parte ha avuto nella crescita del territorio aretino e dell’Italia. E’ stato un padre della RepubblicaRicordando che quest’anno sono 60 anni che è entrata in vigore la Costituzione è da sottolineare particolarmente l’attività di Amintore Fanfani come membro dell’Assemblea costituente. Di quel periodo, molto intenso e significativo, possono essere ripresi alcuni dei suoi interventi in Assemblea e in Commissione ed alcune sue conferenze fatte in occasione delle ancora non dimenticate, da parte di quei giovani che ebbero la possibilità di parteciparvi, «Settimane sociali» negli anni 1946/1947 (la prima a San Giovanni Valdarno nell’ottobre 1946). Potrebbe essere il modo per ricordare quanto Fanfani fece all’interno dell’Assemblea costituente, in particolare della terza sottocommissione «Diritti e doveri economico-sociali» di cui fece parte contribuendo in modo tangibile alla predisposizione di alcuni dei principali articoli della Carta costituzionale. L’omaggio di Arezzo ad AmintoreIl territorio di Arezzo si prepara a rendere omaggio ad Amintore Fanfani nel centenario della nascita. Sabato 9 febbraio, alle 9.30, nel salone delle Prefettura di Arezzo, è in programma la cerimonia di commemorazione nel centenario della nascita di Fanfani. Sono previste le testimonianze di Maria Pia Vecchi Fanfani e Cesare Mirabelli, la relazione di Piero Roggi dell’università di Firenze e gli interventi di Beatrice Rangoni Machiavelli, del senatore Giovanni Pieraccini e del senatore Giulio Andreotti.Invece, martedì 12 febbraio la conferenza organizzata dalla Società Storica Aretina ha per titolo Fanfani e la città di Arezzo: un rapporto problematico. Sarà l’occasione per presentare quanto il principale uomo politico aretino, di cui ricorre quest’anno della nascita, fece nella sua attività, in particolare sul suo rapporto con il territorio aretino. Un rapporto che fu complessivamente più che buono con la popolazione, meno con le istituzioni locali che spesso lo videro e lo sentirono, anche quando avanzava proposte nell’interesse di Arezzo e della sua provincia, ostile esprimendo diffidenza o non accettando e non condividendo quanto proponeva.La conferenza sarà svolta da Agostino Coradeschi, impegnato ormai da anni in ricerche storiche più che altro dedicate al movimento politico cattolico del ‘900 oltre che essere autore di alcune pubblicazioni. Attualmente sta curando per la Società Storica Aretina una pubblicazione nella quale saranno riportate le relazioni tenutesi in occasione dei 60 anni della liberazione di Arezzo.Altri appuntamenti saranno promossi nei prossimi mesi. Fra maggio e giugno è previsto un convegno ad Arezzo dal titolo Amintore Fanfani e il congresso internazionale delle Nei; a fine giugno un seminario a Pieve Santo Stefano su Fanfani e l’ambiente: la montagna – le foreste – la bonifica – la difesa del suolo; fra settembre e ottobre una tavola rotonda ad Arezzo su Gli anni giovanili di Fanfani e il rapporto con la gioventù cattolica aretina; sempre nello stesso periodo a Firenze un convegno sul tema Amintore Fanfani parlamentare toscano; fra novembre e dicembre a Grosseto un incontro su Amintore Fanfani: l’impegno per l’agricoltura e il mondo rurale; all’inizio del 2009 un simposio ad Arezzo su Fanfani e le grandi scelte infrastrutturali: Autosole, Direttissima, Due Mari; ad aprile 2009 un convegno a Siena su Fanfani e la legge speciale per Siena: storia- evoluzione legislativa- risultati- prospettive; infine ad Arezzo nell’ottobre 2009 una riflessione dal titolo Una intuizione di Amintore Fanfani: l’università ad Arezzo.Intanto il ritratto di Amintore Fanfani e il testo del primo articolo della Costituzione Italiana («L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro») compaiono sul francobollo da un euro che le Poste italiane hanno emesso il 6 febbraio per commemorare il centenario della nascita del politico democristiano.E ad Amintore Fanfani è dedicata la Lancia d’oro della Giostra del Saracino che verrà disputata il 7 settembre, mentre quella del 21 giugno sarà un omaggio a Guglielmo degli Umbertini.di Agostino Coradeschi