Cultura & Società
LEONARDO: LA GIOCONDA FU SEPOLTA A FIRENZE, RIVELA DOCUMENTO
La vera Monna Lisa raffigurata da Leonardo da Vinci, la Gioconda del ritratto esposto al Museo del Louvre di Parigi, fu sepolta nel cuore di Firenze in quello che era il convento di Sant’Orsola, un edificio di proprietà demaniale in stato di abbandono. Il luogo e la data della morte finora erano sconosciuti e sono stati individuati per la prima volta nella storia dell’arte da un appassionato studioso del capolavoro di Leonardo, il professor Giuseppe Pallanti, consultando le carte conservate in un archivio fiorentino.
La scoperta conferma che la Gioconda è realmente esistita proprio come scrive Giorgio Vasari nelle sue “Vite” degli artisti fiorentini. Da un documento, in particolare, emerge con chiarezza che la “Gioconda”, al secolo Lisa Gherardini, la modella utilizzata da Leonardo per il celebre ritratto, era la moglie del mercante fiorentino Francesco Del Giocondo (da cui il nome di ‘Gioconda’) e morì il 15 luglio 1542, a 63 anni.
Il documento è un registro dei decessi avvenuti nella parrocchia di San Lorenzo. Scorrendo i nominativi si scorge ad un certo punto quello di “Lisa”. “Donna fu – si legge nel testo scritto nell’italiano dell’epoca – di Francesco del Giocondo morì addì 15 di luglio 1542 sotterrossi in S. Orsola tolse tutto il capitolo”. Sant’Orsola, in pieno centro di Firenze, era il monastero dove la donna, vedova e malata, si ritirò negli ultimi anni della sua vita. Qui era assistita dalla figlia, suor Lucia, proprio come aveva disposto il marito Francesco del Giocondo. E qui fu sepolta, forse nel chiostro.
Il documento racconta anche che al funerale di Lisa Gherardini partecipò l’intero ‘capitolo’ (parrocchia) di San Lorenzo a significare la notorietà pubblica della persona. Nel corso della stessa ricerca, che si è estesa a quattro archivi, è anche emerso che Lisa Gherardini abitò in una casa posta di fronte a quella della famiglia di Leonardo da Vinci, in via Ghibellina a Firenze. Lo dimostrano una denuncia catastale del padre di Monna Lisa, Antonmaria Gherardini, ed uno scritto di ser Piero da Vinci, il padre di Leonardo che nella stessa strada aveva anche lo studio di notaio, oltre all’abitazione.
“Dopo aver ricostruito la biografia di Lisa Gherardini Del Giocondo, la rivelazione della data di morte e della sepoltura sono scaturiti da un archivio ecclesiastico fiorentino poco frequentato”, ha spiegato il momento chiave della sua scoperta Giuseppe Pallanti, 55 anni, docente fiorentino già allievo e collaboratore dello storico Carlo Cipolla e autore di un’ampia biografia su Lisa Gherardini intitolata “La vera identità della Gioconda” (Skira, 2006) dove si fornisce un’ ampia documentazione della vita e delle origini della più discussa modella leonardesca.
“Per la prima volta si completa la ricostruzione della vita di questa donna – ha aggiunto Pallanti – e si trovano documenti che dimostrano occasioni di frequentazione, legate ai commerci, tra i Del Giocondo e la famiglia da Vinci. Nella Firenze del ‘400-‘500 c’era una prossimità di luoghi e di conoscenze tra le persone per i quali é ipotizzabile una conoscenza diretta di Monna Lisa da parte di Leonardo attraverso il padre”. Lisa Gherardini proveniva dalla borghesia rurale del contado fiorentino e visse tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500. La sposo’ in seconde nozze Francesco Bartolomeo del Giocondo , un mercante che per i suoi affari si rivolgeva anche al padre di Leonardo, il notaio ser Piero. Nel corso delle sue ricerche Pallanti ha anche trovato un compromesso legato ad un prestito di denaro tra Francesco del Giocondo e i monaci della Santissima Annunziata redatto proprio nel 1497 da ser Piero da Vinci.
“La scoperta della data di morte e del luogo di sepoltura di Lisa Gherardini è interessante perché dà credibilità storica all’effigie della Gioconda di Leonardo, così famosa nel mondo, ma sulla cui reale esistenza ci sono sempre stati dubbi. Questa novità aggiunge tessere importanti al mosaico dell’informazione che la riguarda”. Così il soprintendente fiorentino Cristina Acidini ha commentato l’esito della ricerca del professor Giuseppe Pallanti. “La biografia di Lisa Gherardini tracciata da Pallanti dopo ricerche di archivio – ha continuato Acidini – mi convince per il metodo della ricostruzione microstorica del contesto cittadino dell’ epoca, fatto calandosi nelle reti sociali della Firenze di allora attraverso documenti e scritti che dimostrano la reale esistenza di Lisa Gherardini e i rapporti di conoscenza tra la sua famiglia e quella di Leonardo”.
“Monna Lisa Gherardini non è la donna raffigurata nella Gioconda al Louvre”. Lo afferma il leonardista Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale di Vinci, riferendosi a quanto scoperto a Firenze dal professor Giuseppe Pallanti. Secondo Vezzosi, da sempre convinto di questa tesi, la Gioconda era l’ amante, ad ora sconosciuta, di Giuliano dé Medici, il vero committente del ritratto esposto a Parigi”. “C’è infatti un documento di Leonardo, indirizzato al cardinale di Aragona nel 1517 – ha aggiunto lo studioso – in cui il maestro chiarisce cosa il quadro doveva raffigurare, presumibilmente un’ amante del vero committente che era Giuliano dé Medici”. “La ‘Gioconda’ dunque – conclude l’esperto – non è stata dipinta per Francesco Del Giocondo giacché sua moglie non era l’ amante di Giuliano dé Medici. Ciò non esclude che nel 1502-1503 Leonardo possa aver realizzato un ritratto di Lisa Gherardini, di cui ad oggi non si ha traccia, ma che non è quello del Louvre”.(ANSA)