Toscana

L’emozione di arrivare alla Verna in carrozina

Nel santuario francescano un nuovo percorso per disabili: il racconto di Giacomo che l’ha provato per Toscana Oggi

L’anno 2024 è la ricorrenza dell’ottavo centenario delle Stimmate di san Francesco. L’apertura delle celebrazioni, il 5 gennaio scorso, vide anche l’inaugurazione ufficiale del nuovo percorso per disabili che rende possibile l’accesso fino alla cappella sorta nel luogo in cui il santo ricevette «l’ultimo sigillo». Anche questo luogo così significativo è adesso accessibile a tutti. Il progetto, in accordo con il Comune di Chiusi della Verna, è stato finanziato dalla Regione Toscana e ha permesso di realizzare un percorso senza barriere.
Giacomo Fiori collabora da tempo con l’edizione di Toscana Oggi per la diocesi di Volterra. Frequenta Casa Ilaria, presso la badia di Carigi (nel comune di Palaia, Pisa): un luogo che promuove il benessere, la qualità della vita e la spiritualità di tutte le persone, in particolare delle persone in condizioni di svantaggio.
Gli abbiamo chiesto di provare per Toscana Oggi il percorso che conduce alla cappella delle Stimmate: ecco il suo racconto.


Il santuario de La Verna è uno dei miei luoghi del cuore, ma oggi entrando al santuario per collaudare il nuovo «percorso inclusivo» con una delegazione di ragazzi di Casa Ilaria, cooperativa sociale e fondazione di cui faccio parte e che mi ha accompagnato in questa splendida giornata, ho provato un’emozione nuova. Percorrendo la passeggiata, sotto la sapiente guida del padre guardiano fra Guido e due valorosi volontari, Jessica Fiori e Mario Martellini, se possibile ho sentito ancora di più riempirsi il cuore di gioia…
Attraverso gli accorgimenti effettuati adesso è possibile, per tutti, raggiungere ogni anfratto del santuario. In particolare mi ha colpito la possibilità di raggiungere, in sedia a rotelle, il cuore del santuario: la cappella delle stimmate, per poter riflettere e pregare nello straordinario luogo dove, 800 anni fa, san Francesco ricevette il miracolo dei segni della Passione di Gesù.
Ripercorrere i passi di Francesco ha avuto, per me, una valenza unica, principalmente per tre motivi: il primo la conferma e riscoperta della straordinaria bellezza del Creato, in quanto, entrando nel perimetro del santuario, si ha la sensazione di entrare in un mondo parallelo dove, aiutati dal clima di silenzio, raccoglimento e preghiera, si ha l’opportunità di aprire il nostro cuore, ponendolo in ascolto di tutto ciò che ci circonda e riuscendo, così, a scorgere il «bene» in tutte le cose. Il secondo consiste nel fatto che a La Verna io percepisco veramente un clima di condivisione, che altrove è complicato percepire in quanto, nel mondo «reale», ognuno di noi, presi dalla nostra frenetica, vita quotidiana, tende ad avere una visione egoistica del mondo… mentre, seguendo l’esempio di Francesco, il clima del Santuario spinge a guardarsi intorno, notando l’altro e i suoi bisogni.
Il terzo motivo, che rimanda proprio al «percorso inclusivo», è il fatto che attraverso di esso tutti senza distinzioni possono visitare il santuario e in particolare, ribadisco, arrivare al suo cuore cioè la cappella delle stimmate, avendo così la possibilità, nella preghiera, di chiedere conforto delle proprie sofferenze e di quelle dei propri cari. Concludendo voglio fare una menzione speciale ai «miei ragazzi» di Casa Ilaria con i quali ho condiviso questa splendida esperienza.

Giacomo Fiori