Italia
LEGGE GASPARRI: RINI (SETTIMANALI CATTOLICI), PLURALISMO FA RIMA CON DEMOCRAZIA E LIBERTÀ DI OPINIONE
“Il pluralismo non può essere garantito dalla presenza di un polo pubblico e da uno privato: dualismo non è pluralismo; si realizza dando possibilità concreta di esprimersi al maggior numero possibile di voci e di volti”. Questo il commento di don Vincenzo Rini, direttore del settimanale della diocesi di Cremona “La vita cattolica” e presidente della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), all’approvazione da parte del Senato (155 sì, 128 no e nessun astenuto) del disegno di legge di riassetto del sistema radio-televisivo (ddl Gasparri). Citando il messaggio che il Presidente della Repubblica Ciampi aveva inviato alle Camere il 23 luglio 2002, Rini sottolinea che in quel testo “veniva dichiarato solennemente che non c’è democrazia senza pluralismo e imparzialità dell’informazione’. Insomma, per Ciampi pluralismo fa rima con democrazia e con libertà di opinione”. Da qui l’interrogativio: “la legge Gasparri è in grado di dare garanzie sulla sintonia dei suoi contenuti con il messaggio di Ciampi?”. Allora, aggiunge Rini, “vale la pena domandarsi: e se accadesse che Ciampi non firmasse la legge e la rimandasse al Parlamento? Il problema, a questo punto, non sarebbe più semplicemente politico, ma istituzionale: presidente della Repubblica e Parlamento (e Governo) su posizioni diverse e speculari. Non sarebbe una cosa di buon effetto. Si tornerebbe da capo: il Parlamento dovrebbe riesaminare la legge e vedere se introdurre o meno le modifiche indicate dal capo dello Stato. E se non le introducesse? Davvero la Repubblica vivrebbe momenti difficili”.