Italia
Legge 40, nuovo ricorso alla Consulta: Romano (Scienza & Vita), l’embrione va rispettato
«Il rinvio del Tribunale di Firenze alla Consulta, rispetto al divieto di utilizzare per la ricerca gli embrioni malati o abbandonati, e come tale ‘scartati’ dal processo di procreazione medicalmente assistita, ci interpella sul significato che vogliamo dare alla vita umana, soprattutto nelle sue primissime fasi»: lo afferma Lucio Romano, presidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita, in una nota diffusa oggi alla stampa col titolo «Ennesimo attacco alla Legge 40. L’embrione non è mero materiale biologico».
«Ancora una volta si è scelta la via giudiziaria per tentare di minare la Legge 40 e i fondamenti antropologici su cui si basa il nostro Paese», commenta Romano, ribadendo che «l’embrione non è mero materiale biologico di cui liberamente disporre, facendone l’uso che si ritiene più conveniente, ma è un essere umano, portatore di intrinseca dignità e valore, che va rispettato». In chiusura del comunicato Romano afferma: «Si esige ancor più, a questo punto, un’attenta riflessione sul destino degli embrioni crioconservati, abbandonati o dei quali si fa rinuncia all’impianto, che sia pienamente rispettosa della natura umana degli stessi e che li accompagni al naturale compimento del percorso esistenziale: la nascita».