Se, come pare, la decisione della Corte ha come obiettivo quello di eliminare il divieto di creare più di tre embrioni e dell’obbligo di impianto degli embrioni creati, si produrrà come inevitabile conseguenza la possibilità di selezionare gli embrioni migliori e scartare gli altri. Lo ha dichiarato al Sir Alberto Gambino, ordinario di Diritto privato e direttore del Centro di ricerca in Scienze umane dell’Università Europea di Roma, commentando le prime notizie relative alla decisione della Corte costituzionale sulla legittimità della legge 40. Ciò finisce per stravolgere la disciplina in materia di procreazione assistita dettata dal Parlamento, in quanto conclude Gambino – il legislatore ha previsto la procreazione artificiale come uno strumento per porre rimedio a problematiche relative alla capacità di procreare e non invece come strumento per operare soluzioni eugenetiche. La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 14, comma 2, della legge 18 febbraio 2004 n. 40, limitatamente alle parole ad un unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre embrioni, e ha dichiarato incostituzionale anche il coma 3 dello stesso articolo, nella parte in cui non prevede che il trasferimento degli embrioni, da realizzare non appena possibile, debba essere effettuato senza pregiudizio della salute della donna.Sir