Italia

LEGGE 194: CASINI (MOV. VITA), SI’ ALLA RIFORMA MA NELLA VERITA’

“Far dire alla legge che, nonostante rimanga il divieto di abortire, lo Stato non rinuncia a difendere la vita in tutte le sue forme, a partire dal concepimento”. Secondo Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita, è questo il “punto essenziale” di qualsiasi ipotesi di “riforma” della legge 194, a cui “noi cattolici non ci tireremo indietro, a patto però che tutto avvenga con un atteggiamento di dialogo nella verità, finalizzato a difendere veramente la vita. Se si tratta invece di un inganno ulteriore, lo denunceremo”. Interpellato dal SIR a commento delle recenti dichiarazioni del card. Ruini – che ha auspicato un “aggiornamento” della 194, soprattutto di fronte ai progressi della scienza negli ultimi 30 anni e ai“ grandi passi avanti” per quanto riguarda la sopravvivenza dei bambini prematuri – Casini definisce la 194 “una legge ingiusta, non solo perché permette alla madre di uccidere il proprio figlio, ma anche perché nasconde questa realtà con appelli che traggono in inganno”. “L’Italia – prosegue Casini – su questi temi ha una responsabilità particolare nei confronti di tutto il mondo”, prosegue Casini, secondo il quale “è possibile un cambiamento culturale, anche in termini di legge, purché ci sia una battaglia non tanto sulle parti che permettono l’aborto, ma su quelle che dicono di volerlo combattere”. In altri termini, per Casini “bisogna combattere le parole della legge che ne hanno consentito una gestione selvaggia”, come gli articoli 4 e 5, in cui si prevedono “azioni alternative all’aborto”. Di qui la necessità del “cambiamenti di struttura e funzione dei consultori familiari, che il Movimento per la Vita propone già da anni, e che ora rilancia all’opinione pubblica”. Particolarmente “rilevante” è, inoltre, l’accento messo da Ruini sui progressi scientifici, cui fanno cenno gli articoli 6 e 7 della 194, relativi all’aborto terapeutico. “Fino a 30 anni fa – commenta Casini – si metteva in discussione l’identità umana del concepito, oggi la fecondazione artificiale ha tolto ogni dubbio. E’ urgente, dunque, modificare la legge non solo per l’aborto terapeutico, ma anche per quello nei primi tre mesi”. Quella auspicata da Casini è dunque “una riforma di legge sul terreno della verità e della riconciliazione”, in cui “si rinuncia al divieto penale dell’aborto, ma si afferma con decisione che la vita umana comincia fin dal concepimento, così come è avvenuto per la legge 40, che riconosce il concepito come soggetto di diritti”. Solo su questa base, conclude il presidente del Movimento per la Vita, “è possibile far crollare il muro tra cattolici e laici in questo ambito, a partire dal riconoscimento scientifico, tecnico, umano, che l’uomo è sempre uomo, a qualsiasi stadio della sua esistenza”.Sir