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Leaders for Peace: rinnovata per i prossimi due anni la campagna degli studenti di Rondine

Troppi ancora i conflitti globali, servono leader di pace per ripartire dopo la pandemia. L’annuncio oggi nell’ambito dell’evento ospitato da S.E. l'Ambasciatore Sebastiani presso la sede dall’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, alla presenza del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede

Si è tenuta oggi, all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, a Roma, la presentazione della campagna globale Leaders for Peace al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. A tre anni dal suo lancio, avvenuto nel 2018, i giovani studenti e gli alumni di Rondine Cittadella della Pace tornano a rivolgersi al Corpo diplomatico presso la Santa Sede per rinnovare l’Appello agli Stati, affinché promuovano lo sviluppo di relazioni sociali e politiche pacificate attraverso l’insegnamento e l’educazione ai diritti umani nei sistemi d’istruzione nazionali, integrati alla sperimentazione del Metodo Rondine per la trasformazione creativa dei conflitti. Se da un lato, infatti, l’epidemia di COVID-19 ha portato via con sé, nel suo percorso globale, più di tre milioni di vite umane, dall’altro ha prodotto nuove povertà, crescenti tensioni e innescato dinamiche che con l’arrivo del virus sembravano sopite, congelate dalle circostanze.  

L’escalation di tensione dei primi mesi del 2021 in molte aree del mondo sembra confermare la necessità del cambiamento invocato dagli studenti di Rondine già nel dicembre 2018, in occasione del lancio della campagna presso la sede delle Nazioni Unite di New York, quando per la prima volta chiesero ai leader del mondo di far propri i valori della campagna Leaders for Peace.  Per questo la campagna globale Leaders for Peace, che avrebbe dovuto chiudersi a fine anno, non si ferma e continuerà la sua azione di sensibilizzazione per i prossimi due anni, fino al 2023. Per disinnescare conflitti nuovi o ritrovati, per applicare la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani verso una travagliata uscita dalla pandemia soprattutto nelle comunità più fragili, per riportare ogni controversia nell’ambito di un sano multilateralismo. All’interno della bella cornice di palazzo Borromeo, l’incontro è stato fortemente voluto e promosso da  S.E. Pietro Sebastiani, Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, che in apertura ha dichiarato: “L’esperienza ultraventennale di Rondine nella formazione dei giovani come leaders globali, consapevoli e in grado d’intervenire per far rispettare e affermare i diritti umani e la pace, è un modello affermato, apprezzato e stimato a tutte le latitudini e longitudini. Come dice spesso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: dobbiamo preparare la pace costruendola costantemente. È possibile”. Al suo fianco Franco Vaccari, Fondatore e Presidente dell’associazione Rondine Cittadella della Pace: “Tramite l’iniziativa odierna, Rondine, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, intende riportare l’attenzione sul messaggio di questi giovani che hanno vissuto sulla propria pelle l’odio, il conflitto armato, l’inganno planetario del nemico, e chiedono a tutti i Paesi delle Nazioni Unite di fare un passo possibile, di sottoscrivere un Appello di Pace.” – continua Vaccari – “Occorre fare un rinnovato patto che costruisca una nuova fiducia nelle relazioni, perché c’è un lato oscuro del Coronavirus che si propaga: la ferita sociale delle relazioni. Abbiamo trovato un vaccino per il virus, ora dobbiamo trovare un vaccino che si fonda sull’educazione contro la guerra e la violenza”.  L’incontro, moderato da Patricia Thomas, giornalista corrispondente e produttrice dell’Associated Press Television News, ha avuto per protagonisti gli studenti e agli alumni della World House di Rondine, che hanno rilanciato l’appello di Leaders for Peace.

“Un leader non dovrebbe essere solo un politico, un leader esiste in tutte le professioni e tutti livelli della vita. Leader per noi è un visionario che può immaginare le cose che ora non esistono, una persona che può vedere lontano senza avere paura” rafferma Sara Dukic ex studentessa bosniaca di Rondine in rappresentanza dei giovani della Cittadella. “Io ho ricevuto la prima borsa di studio, da parte del Centro Alti Studi per la Difesa, nata dalla firma del Governo italiano, e la seconda sarà assegnata a una mia collega palestinese. Grazie al sostegno della Costa Rica, inoltre, Rondine sta avviando importanti progetti di formazione. Pensate, tutto questo potrebbe avvenire anche nei vostri paesi, per i vostri giovani, per i giovani di tutto il mondo. Un cambiamento”. L’evento ha visto intervenire diversi esponenti del mondo cattolico, della diplomazia e della cultura per una condivisione di idee e contributi di pensiero su importanti temi d’attualità, come l’aggravarsi dei conflitti sociali, l’importanza del ruolo dei giovani, la necessità di una leadership responsabile, ma soprattutto l’importanza della formazione, e in particolare di formare i giovani ad una leadership di pace. “Quello che oggi abbiamo ascoltato può tradursi in una parola che è “pace”. Uno dei frutti più importanti dell’evangelizzazione è il cammino di pace.  C’è un’Opera Segno, che è stata affidata a Rondine e che è espressione concreta di una Chiesa che testimonia la pace – afferma S.E. Monsignor Stefano Russo, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana in riferimento al Progetto Mediterraneo Frontiera di Pace promosso dalla Cei nelle giornate di Bari a febbraio 2020 e sviluppato da Rondine con Caritas Italiana – Papa Francesco ha voluto l’incontro tra le chiese cattoliche del bacino del Mediterraneo per recuperare lo spirito delle origini, sottolineando il bisogno di chiederci chi vogliamo essere anche di fronte a grossi cambiamenti della società. Ci teniamo molto che Rondine sia fedele a quest’ispirazione che ha generato quello che stiamo vedendo”. Nel ricordare che quest’anno ricorre del 700° anniversario della morte del Sommo Poeta, Mons. Mirosław S. Wachowski, Sotto-Segretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati presso la Segreteria di Stato vaticana sottolinea: “Dante ci insegna che serve coraggio per vivere la vita, proprio come ci testimoniano i giovani della campagna Leaders for Peace, il coraggio di chi, in prima persona, si mette in gioco per creare nuovi percorsi di pace. Per testimoniare che un futuro di pace è possibile, per aiutare le persone sopraffatte dalla violenza a credere ancora nella vita.  – e prosegue – La campagna che oggi ci viene presentata, ci mostra come il coraggio di investire energie e tempo per educare persone capaci di pace, è l’unica via per costruire un futuro, i cui cardini principali sono rappresentati dalla responsabilità verso l’altro, dl sentire che il bene che uno compie, contribuisce al bene del mondo intero. George Poulides, Ambasciatore di Cipro e Decano del Corpo Diplomatico presso la Santa Sede, sottolinea: “I giovani, le iniziative e i progetti di questo livello devono essere ampiamente sostenuti per creare i necessari ponti sociali che sosterranno la costruzione della pace dei nostri tempi”.

Tra gli esponenti della diplomazia Federico Zamora Cordero, Ambasciatore di Costa Rica presso la Santa Sede è intervenuto in rappresentanza della Costa Rica, Stato che ha manifestato pieno sostegno ai valori della campagna Leaders for Peace firmando l’Appello il 23 luglio 2020. L’Ambasciatore ha ribadito il forte impegno per la formazione dei giovani e la costruzione della pace ricordando che la Costa Rica è stato il primo Paese senza un esercito: “Oggi è un giorno particolarmente importante perché facciamo eco alla voce di questi giovani che hanno vissuto nei conflitti e oggi ci dicono che possiamo vivere in pace, come fratelli. – e aggiunge – I vent’anni di storia di Rondine Cittadella della Pace dimostrano che costruire la pace è possibile”.  Stefania Mancini, Vice Presidente di Fondation Assistance Internationale (FAI), la fondazione che ha sostenuto lo sviluppo di Rondine, la campagna Leaders for Peace e progetti importanti delle Rondini d’Oro (gli alumni dello Studentato Internazionale-World House), come ad esempio “Initiative for peaceful and democratic elections in Sierra Leone”, ha dichiarato: “Le fondazioni hanno la responsabilità di sostenere le esperienze della società civile che portano avanti la propria causa con costanza e professionalità.   La campagna Leaders For Peace fornisce a questi giovani una cornice per continuare il loro lavoro al rientro nei loro paesi. Non dimentichiamo l’importanza della prima missione alle Nazioni Unite: è stato un evento unico che ha permesso a una rappresentanza di questo tipo di portare i propri valori e l’impegno i giovani di tutto il mondo di fronte agli Stati membri”. L’evento è stata occasione anche per presentare il progetto della Conferenza Episcopale Italiana-CEI Mediterraneo frontiera di pace, educazione e riconciliazione, di cui Rondine Cittadella della Pace è affidataria per lo sviluppo e lo svolgimento del programma di alta formazione e a supporto nella definizione dei progetti d’impatto sociale ideati dai giovani partecipanti.