Lettere in redazione
Le vacanze tra pance piene e morti di fame
«Pancia piena» e «Morti di fame» sono due categorie delle quali è composta la società in cui viviamo. «La solidarietà umana» è una parola con la quale ci riempiamo la bocca, i fatti sono un’altra cosa. I «pancia piena» sono ottimisti: la crisi è psicologica. Intanto si riempiono sempre di più la pancia e sono felici e contenti e ignorano la sofferenza di chi muore di fame. Ora è tempo di parlare di vacanze e non siamo interessati ad altro argomento. Siamo una società priva di riflessione e sensibilità, tutti quanti, politici, cattolici e laici. Non ci domandiamo se la morte, la miseria e la fame vanno in vacanza. Continuiamo a marciare imperterriti e indifferenti, ma qualcosa è stato fatto, abbiamo studiato il modo di mandare effettivamente in vacanza la giustizia a tempo indeterminato. La conclusione: chi ha, mangia; chi non ha, sta a guardare.
Gentile Fiorenza Bruna, la sua lettera è un po’ provocatoria, ammettiamolo, ma contiene anche tante cose vere. È provocatoria nel dividere in due la società («Pancia piena» e «Morti di fame»). Forse esistono anche altre categorie. È però vero che la solidarietà non si offre a parole. Ci vogliono i fatti. C’è semmai da intendersi su quali siano questi fatti e a chi competano. Sarebbe ad esempio assurdo pensare che a noi competa risolvere il problema della fame del mondo quando non ci riescono o non vogliono riuscirci i grandi della terra (vedi G8). Certo che a noi compete contribuire a tenere alta l’attenzione sul problema, anche con gesti profetici (vedi i missionari), ma anche meno profetici come il frugarsi ogni tanto in tasca senza troppa… oculatezza. C’è poi una solidarietà che riguarda il prossimo più prossimo, quella che sarebbe alla nostra portata, ma proprio per questo, a volte, preferiamo pensare a quella un po’ meno a portata. Così non si rischia di doverla attuare nei fatti. La solidarietà a portata è quella verso il vicino di casa, di cui spesso ignoriamo se sia un «Pancia piena» o un «Morto di fame» (la solidarietà nelle riunioni di condomino è un’utopia pari alla sconfitta della fame nel mondo). La solidarietà a portata è quella nei confronti della badante a nero (che se regolarizzata, oltre ad essere un gesto di solidarietà sarebbe un gesto di giustizia, di quella da non mandare «in vacanza»). Non la voglio annoiare con altri esempi. Credo che ci siamo capiti. Ah! Dimenticavo: un po’ di vacanza però ogni tanto concediamocela. Ne abbiamo bisogno tutti.