Toscana

Le tappe del terrorismo in Toscana

di Ennio CicaliIl terrorismo rosso e nero non ha risparmiato la Toscana, turbata da violenze e attentati.

• 31 dicembre 1969 una doppia incursione di ultrà di sinistra provoca gravi incidenti alla «Bussola» di Viareggio.

• 5 gennaio 1970 undici candelotti, con relative micce, sono trovati davanti a una negozio a Pisa.

• 1970-71 mentre nel resto d’Italia imperversa la guerriglia in Toscana non si hanno episodi di rilievo, tranne i ripetuti scontri tra forze dell’ordine e dimostranti.

• Febbraio 1974 Greve in Chianti. Ritrovata una 500 rubata, con a bordo documenti ritenuti emanazione di Avanguardia operaia.

• 17 aprile 1974 Firenze. Rapina da 200 milioni alla stazione, ritenuta opera di terroristi neri.

• 21 aprile 1974 sabotaggio sulla linea Firenze-Bologna, saltano 20 metri di binario. L’attentato è rivendicato da Ordine nuovo, movimento di estrema destra.

• 4 agosto. Nella notte una bomba esplode sul treno Italicus. Muoiono 12 persone, altre 48 restano ferite.

• 29 ottobre Firenze. In piazza Leon Battista Alberti, cinque terroristi tentano una rapina a una banca. Nello scontro con carabinieri muoiono Luca Mantini e Giuseppe Romeo, aderenti ai Nap. Altri due nappisti rimangono gravemente feriti e sono arrestati, un terzo riesce a fuggire. Seriamente feriti un maresciallo dei carabinieri e un passante.

• 24 novembre Firenze. Attentato incendiario alla sezione Dc dell’Isolotto. È firmato dai gruppi armati di resistenza Jules Bonnot.

• 1 gennaio 1975 Pistoia. Minati vari tralicci dell’Enel, che però non cadono.

• 7 gennaio Terontola. Divelto dallo scoppio di una bomba il binario della Firenze-Roma.

• 10 gennaio Lucca. Esplode una bomba all’Ispettorato agrario.

• 12 gennaio Lucca. Attentato al comitato provinciale Dc.

• 23 gennaio Castiglion Fiorentino. Arrestati tre giovani ritenuti appartenenti al nucleo nazional-rivoluzionario di Arezzo.

• 24 gennaio Empoli. Un sottufficiale e due graduati di Ps suonano alla porta dell’appartamento di Mario Tuti, un «tranquillo» impiegato del Comune. È sospettato di avere partecipato ad alcuni attentati dinamitardi. Improvvisamente il Tuti imbraccia un fucile automatico ed esplode alcuni colpi: restano uccisi il brigadiere Leonardo Falco e l’appuntato Giovanni Ceravolo, gravemente ferito l’appuntato Arturo Rocca.

• 27 aprile Lammari (Lucca) una bomba esplode davanti a una macelleria, ritenuta di proprietà di un comunista. L’attentato è fatto risalire alla «cellula nera» della Lucchesia.

• 8 luglio Roma. In una sparatoria rimane uccisa la nappista Anna Maria Mantini, sorella di Luca.

• 30 settembre Altopascio (Lucca) Dopo un conflitto a fuoco è arrestata Anna Maria Besuschio.

• 3 ottobre Siena. Incendiata la sede del comitato provinciale Dc.

• 6 gennaio 1976 Pistoia. Salta in aria l’auto del direttore di uno stabilimento tessile. L’azione è rivendicata dal Nucleo operai comunisti.

• 1 marzo Pisa. Armati delle Brigate rosse e Nuclei armati proletari attaccano una caserma dei carabinieri.

• 22 giugno 1977 Pistoia. Tre giovani sparano alle gambe del vicesegretario provinciale Dc e consigliere comunale Giancarlo Niccolai. L’attentato è rivendicato da Prima linea.

• 20 gennaio 1978 Firenze. Nel tentativo di favorire l’evasione di alcuni detenuti, due uomini e una donna irrompono in un appartamento adiacente al carcere delle Murate. Una pattuglia della polizia si scontra con altri componenti del nucleo che fanno da copertura esterna. L’agente Fausto Dionisi è ucciso nel conflitto a fuoco. Il suo collega, Dario Atzeni, resta ferito. La responsabilità del fatto è attribuita a Prima linea.

• 7 febbraio Prato. Il notaio Gianfranco Spighi è ucciso nel suo studio da terroristi di Lotta armata per il terrorismo.

• 21 gennaio 1982 Siena. Dopo una rapina sette appartenenti ai Comunisti per la liberazione proletaria salgono su di un autobus della linea Siena-Montalcino. A Monteroni d’Arbia, l’autobus è fermato a un posto di blocco dei carabinieri. Ne nasce una sparatoria in cui restano uccisi i carabinieri Euro Tarsilli e Giuseppe Savastano e il terrorista Lucio Di Giacomo. Il maresciallo Augusto Barna è gravemente ferito. Gli altri terroristi riescono a fuggire, saranno catturati successivamente.

• 24 maggio Viareggio. Sorpreso dalla polizia il brigatista rosso Umberto Catabiani apre il fuoco e riesce a fuggire. Inseguito fuori città è localizzato e nel corso di una sparatoria resta ucciso.

• 23 dicembre 1984. Un ordigno esplode sul treno 904, quando il convoglio si trova all’interno della galleria fra Vernio e San benedetto Val di Sambro, sulla Firenze-Bologna. L’attentato provoca 16 morti e più di 200 feriti. Dopo lunghe indagini la strage sarà attribuita a esponenti della criminalità comune ed estremisti di destra.

• 10 febbraio 1986 Firenze. L’ex sindaco Lando Conti è ucciso da un nucleo delle Brigate rosse-Partito comunista combattente. Tre giorni dopo i brigatisti rivendicano l’uccisione. Lando Conti era stato scelto perché era repubblicano e amico di Giovanni Spadolini, all’epoca ministro della Difesa, e perché possedeva una quota azionaria dello 0,213% di una impresa che produceva apparecchiature ottiche destinate anche a usi militari.

• 27 maggio 1993 Firenze. Un furgone esplode nella notte, ai piedi della torre medievale che ospita l’Accademia dei Georgofili, nelle vicinanze degli Uffizi. L’attentato provoca 5 morti: Fabrizio Nencioni, la moglie Angela; le figlie Nadia di 9 anni e Caterina di 6 mesi; lo studente universitario Dario Capolicchio e una trentina di feriti. L’attentato che sarà addebitato a Cosa nostra, causa, tra l’altro, ingenti danni al patrimonio artistico e a numerosi immobili.

• 19 luglio 2000. Individuato con «ragionevole certezza» l’appartamento di Firenze dove si radunava il comitato esecutivo delle Brigate rosse durante il rapimento Moro, secondo il senatore Giovanni Pellegrino, presidente della Commissione stragi.

• 17 marzo 2002 Pisa. Devastata nella notte la redazione del quotidiano Il Tirreno.

• 5 settembre Pisa. Ignoti appiccano il fuoco alla sede della Cisl. L’attentato non è rivendicato.

• 5 dicembre Firenze. Fallisce una rapina all’ufficio postale di via Targioni Tozzetti.

• 6 febbraio 2003 Firenze. È rapinato l’ufficio postale di via Torcicoda che gli inquirenti considerano subito come un raid di autofinanziamento terroristico.

• 2 marzo Terontola. Due militanti delle Br-Pcc ai quali sono chiesti i documenti di identità, sul treno Roma-Firenze, fanno fuoco su tre agenti della polizia ferroviaria. Il sovrintendente Emanuele Petri è ucciso con un colpo di pistola dal brigatista rosso Mario Galesi. Nel conflitto a fuoco, rimangono gravemente feriti un altro agente, Bruno Fortunato, e lo stesso Galesi, che morirà nella serata. L’uomo viaggiava con Nadia Desdemona Lioce, irreperibile dal 1995, che si è dichiarata «prigioniera politica». Sia la Lioce sia il Galesi avrebbero fatto parte del gruppo che ha segnato la ricostituzione delle Brigate rosse, dopo la ritirata strategica del 1989. Il numeroso materiale sequestrato ha consentito l’avvio di una operazione che ha portato a numerosi arresti.

• 24 ottobre. Sette presunti terroristi rossi sono fermati per gli attentati ai professori D’Antona e Biagi, uccisi a Roma e Bologna. Gli arresti sono eseguiti a Firenze, Vecchiano, in provincia di Pisa, Roma e Porto Cervo in Sardegna. A Firenze viene arrestato Roberto Morandi, 43 anni, dipendente dell’Ospedale di Careggi. A Vecchiano viene arrestata Cinzia Banelli, 40 anni, dipendente dell’Ospedale Cisanello.

• 29 ottobre A Firenze viene arrestato Simone Boccaccini, 44 anni, dipendente comunale.

• 31 ottobre Ancora a Firenze, in Procura dov’era stato portato per essere interrogato, viene arrestato Bruno di Giovannangelo, 44 anni, abitante a Pisa e impiegato delle Poste.

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