Come ogni anno, anche questo maggio vedrà il ritorno delle studentesse del «Meredith College» a Sansepolcro. E’ una piacevole tradizione che si ripete ormai da ben 15 anni, da quando nel 1992, sulle orme di Piero della Francesca (ricorreva il cinquecentenario della morte), questo college femminile della North Carolina, negli Stati Uniti, venne con le sue studentesse per la prima volta nella nostra città per studiare arte e storia. Da allora il programma di studio si è allargato; le studentesse sono diventate una ventina, con i loro insegnanti studiano varie discipline, visitano in lungo e largo la penisola e cercano di imparare un «pizzico» di italiano, quel poco che serve per sopravvivere per circa un mese in Italia.Il legame tra il «Meredith College» e Sansepolcro si è consolidato grazie alla gentile ospitalità dei biturgensi che accolgono con cortesia e simpatia queste giovani e, in particolare, alla generosità di alcune famiglie che ospitano, una sera a settimana, le studentesse a cena, creando così amicizie che continuano nel tempo nonostante la distanza e le difficoltà linguistiche. Bisogna riconoscere che le «North Carolina girls» sono sempre curiose e aperte ed è facile parlare con loro anche a gesti, inoltre il loro sincero stupore, l’interesse per tutto quello che lo circonda, abitudini e modi di vivere compresi, le rendono istintivamente simpatiche. Infatti durante il loro soggiorno, hanno modo di viaggiare e visitare città d’arte prestigiose, ma tornano a Sansepolcro sempre volentieri perché qui si sentono «a casa» e noi siamo ben felici di poter condividere con loro la nostra cultura.E’ proprio grazie a questo lungo e consolidato legame che la dirigenza del College sta valutando la possibilità di rendere più duratura e stabile la loro presenza a Sansepolcro, attraverso la realizzazione nel centro storico di una vera e propria scuola, funzionante per almeno sei mesi l’anno. Se questa prospettiva, come tutti ci auguriamo, dovesse concretizzarsi sarebbe per Sansepolcro un evento di notevole importanza sia dal punto di vista culturale che economico.Sara Andreini