Livorno

Le parole e le opere

Sull’argomento dell’impegno sociale e politico per i poveri, in vista delle prossime elezioni amministrative, alla luce della Evangelii Gaudium e nell’attesa del 5° Convegno Nazionale della Chiesa Italiana sul tema: «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo», la Diocesi di Livorno ha offerto un momento di approfondimento chiamando a parlarne il sindaco Alessandro Cosimi e il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze. L’incontro, organizzato in collaborazione con il Serra, ha visto anche la presenza del Presidente Nazionale di Serra Italia, Antonio Ciacci, che ha illustrato il loro impegno nel sostenere, nel far nascere e assistere le vocazioni sacerdotali.Il sindaco Cosimi ha sottolineato come l’incontro fosse un’occasione importante a livello culturale e formativo per la città. L’Evangelii Gaudium -ha detto- riapre uno spaccato che riporta al Concilio Vaticano II proponendo delle occasioni positive per il genere umano, quelle cioè di un “umanesimo edificante” nel ricostruire una comunità su elementi positivi. Ecco il dialogo tra Dio e l’uomo e il dialogo in senso lato da cui scaturisce l’impegno sociale e politico in favore dei poveri. Bisogna che ci sia una “alleanza di valori”, ecclesiali e laicali, per sconfiggere le disparità. Il cardinale Betori ha esordito dicendo che l’argomento del 5° Convegno Nazionale era un tema “non facile” e che era in continuità con le Settimane Sociali dei cattolici italiani. Il Cardinale ha fatto un riferimento storico a Giuseppe Toniolo e al Cardinale Maffi per dire che la “radice” delle Settimane Sociali è il rapporto con Cristo mentre il “fine” è l’uomo inteso nella sua integrità, verità, libertà giustizia e amore. Scopo delle Settimane Sociali -ha continuato- è di “anticipare le sfide” proposte dall’evoluzione della società. La Settimana Sociale Toscana -ha aggiunto- ha elaborato una “agenda di speranza” per la comunità per cui bisogna “spendersi” per rigenerare comunità contro l’individualismo, nella collaborazione con gli altri e tesa al bene comune. Nell’agenda c’è anche “l’impegno educativo” mirato ad un nuovo protagonismo dei cattolici, il primato educativo alla fede deve trovare sviluppo nella visione antropologica del Vangelo, nell’unione della città divina con la città terrena, nella ricerca di un nuovo umanesimo capace di generare cultura.Per il “nuovo umanesimo” bisogna avere il coraggio di confrontarci con la realtà umana e sociale, elaborare proposte senza abdicare alla specificità cristiana, immaginare soluzioni nuove, essere “custodi”, come ha detto il Papa, della persona, della creazione, dell’ambiente, e bisogna avere “cura” di noi stessi, ed è ancora il Papa a dirlo, non dobbiamo aver paura della bontà e della tenerezza.Quali sono le tematiche essenziali? L’arcivescovo le ha espresse così: Il lavoro, al centro di tutto e al di fuori del deleterio aspetto finanziario; l’economia, per la quale bisogna saper coniugare le risorse; la politica, come esperienza alta della carità, e poi la responsabilità educativa. Il lavoro e la famiglia sono al centro del “vivere sociale” ed economico; il lavoro “è il bene fondamentale per la dignità della persona”, la famiglia è “la speranza e il futuro per la società italiana”, palestra essenziale per una società davvero libera. La famiglia, “formata da un uomo e da una donna”, umanizza anche il lavoro. Tutti i cristiani sono chiamati “a moltiplicare il pane” e questo vuol dire “una società più fraterna nella condivisione della speranza”. Il presule ha ancora sottolineato due emergenze significative: la prima, l’inclusione sociale dei poveri; la seconda, la pace e il dialogo sociale. [La relazione integrale di mons. Betori è disponibile sul sito http://www.diocesilivorno.it/news/articoli/luomo-non-si-realizza-da-solo-0<+corsivob>ndr<+tondob>] Al termine ci sono stati alcuni interventi significativi: quello del magistrato De Carlo, del presidente della Fondazione Cassa di Risparmi, Barsotti, del Prefetto Costantino, del prof. Lischi del Progetto Culturale diocesano. Il Vescovo ha concluso l’incontro con una riflessione sulle prossime elezioni amministrative rilevando che la grande frammentazione porta alla “insignificanza della rappresentanza”. E’ necessario -ha ribadito- che si trovino punti d’accordo per un nuovo patto sociale e per il governo del territorio. Si devono trovare punti di intesa per trovare soluzioni concrete e veloci ai problemi della città.