Prato

Le nuove sfide dell’Azione Cattolica

L’Azione Cattolica diocesana rinnova le cariche. Questa domenica nasce il nuovo consiglio. Entro due settimane sarà resa nota la terna di candidati tra cui il Vescovo indicherà il nuovo presidente. Attualmente, la carica è ricoperta dalla tavolese Delia Pagliai che ha comunque dato la propria disponibilità anche per un secondo mandato triennale. Ecco il suo bilancio.

«Quando tre anni fa monsignor Gastone Simoni mi scelse – esordisce – accettai perché spinta da tutto il consiglio. Alla fine del triennio posso dire che sono stata sempre sostenuta e sono state preziose le parole di chi aveva già esperienza in questo ruolo; in particolare ringrazio Lorenzo Leo e Giannetto Fanelli. L’impegno primario è stato di sostenere e vivificare le associazioni parrocchiali dove nascono le nostre tre anime, cioè i gruppi riservati ai ragazzi (l’Acr), ai giovani e agli adulti. Abbiamo vari momenti importanti durante l’anno nei quali si riuniscono tutti i gruppi: si comincia con l’animazione della messa del primo gennaio in duomo, durante la quale distribuiamo il messaggio del Papa; segue il “mese della pace”, gennaio, che si conclude con la marcia diocesana della pace che quest’anno si è tenuta domenica 26; abbiamo anche avuto la preziosa collaborazione del “Progetto Facewall, 100 fotografie 100 storie”, che ci ha aiutato a sviluppare al meglio il tema della fraternità. E poi il “mese del Ciao”,la Pentecoste, il pellegrinaggio a Bocca di Rio, gli auguri di Natale al Vescovo, la festa di fine anno. Il tutto inserito in un programma educativo triennale».

Guardando ai numeri, c’è stata una crescita o un decremento?

«A Prato, la situazione è complessivamente stabile. Siamo presenti in 18 parrocchie, una in più rispetto a tre anni fa. Non tutte, però, hanno i tre gruppi. Gli adulti sono un po’ ovunque, mentre sono pochi i gruppi giovani; in tal senso la realtà più viva è quella di Mezzana che vorremmo portare come esempio anche in altre parrocchie. I nuclei Acr sono invece solo 4 e qui ne abbiamo perso uno, composto da una quarantina di unità».

Uno dei momenti cruciali in diocesi è stato il passaggio di consegne da mons. Simoni a mons. Agostinelli; com’è stato l’impatto con il nuovo Vescovo?

«Estremamente positivo. Io l’ho visto la prima volta a Lecceto quando fece l’incontro con i sacerdoti responsabili e da subito è emerso il suo spirito in linea con Papa Francesco. Anzi, lo ha anticipato di qualche mese nel dire che si deve uscire dalle sacrestie e dalle chiese per incontrare la gente. In questo porta con sé i frutti dell’esperienza come delegato regionale della Fondazione Migrantes. E l’Azione Cattolica pratese ha accolto in pieno il suo invito missionario nel 2013, anno che per noi è stato proprio quello della missione».

Lei ha anche molti impegni che la legano alla sua parrocchia; come vive il tutto?

«In effetti, oltre a essere insegnante di scuola materna, in parrocchia a Tavola sono catechista, corista e ministro straordinario della Comunione. Il lavoro e il catechismo hanno creato in me un forte legame con il mondo giovanile e questa conoscenza mi ha aiutato pure nell’esperienza in Azione Cattolica. Recentemente, don Fedi mi ha anche chiamata, insieme ad altri due amici, a rinforzare il gruppo dei ministri straordinari della Comunione, perché sempre più anziani hanno chiesto questo servizio; è un incarico importante e a cui dedico con gioia la domenica mattina. Fra tutto si spendono molte energie, ma questi impegni ti riempiono il cuore oltre che la vita. Non dimentico di riservare dei momenti a me stessa; in particolare non rinuncerei per niente al mondo al turno settimanale di adorazione al chiesino di San Paolo: è una ricarica speciale».

L’Azione Cattolica rinnova entro maggio tutti i vertici anche a livello regionale e nazionale. Il tema del nuovo triennio è «Persone nuove in Cristo Gesù corresponsabili nella gioia di vivere».