Italia
Le Misericordie tornano a Lampedusa per gestire accoglienza profughi
«Torniamo sulla porta d’Europa – dice il Presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie, Roberto Trucchi – per accogliere e prestare aiuto a quanti approdano, in condizioni disumane, sulle coste italiane. È un impegno gravoso e difficile, ma crediamo di avere le capacità e l’umanità per gestire al meglio il centro. Non dimenticando mai che quelli che abbiamo davanti, al di là del colore della pelle, della lingua, della religione, sono nostri fratelli».
«Papa Francesco – aggiunge Trucchi – ci ha ricordato, incontrando il nostro movimento il 14 giugno scorso, che Misericordia significa Miseris-cor-dare, donare il cuore ai miseri. E non v’è dubbio che quanti sbarcano zuppi, affamati e laceri sui moli di Lampedusa siano tra i miseri della terra, a cui occorre donare il cuore».
L’assegnazione della gestione alle Misericordie è avvenuta a seguito di una procedura negoziata, indetta dalla Prefettura di Agrigento. La gestione partirà dal primo ottobre e sarà affidata alla Confederazione nazionale, con il supporto delle Misericordie siciliane e con l’apporto dell’esperienza della Misericordia di Isola Capo Rizzuto.
La Confederazione nazionale delle Misericordie è già impegnata nella gestione di vari centri in Italia, tra i quali appunto quello di Isola Capo Rizzuto, il centro di accoglienza più grande d’Europa. Le Misericordie erano già state impegnate a Lampedusa, dal 2007 al 2009, nella gestione dell’allora CPT (Centro di permanenza temporanea) di contrada Imbriacola.