Vita Chiesa
Le leggi degli uomini, la Legge di Dio
Quando ero più giovane sentire parlare di leggi mi irritava, sintomo questo, che delle leggi avevo un certo timore, senza che potessi in realtà spiegarmene la ragione. Ma qual è quel giovane che nella esuberanza della sua età, delle sue energie e della sua voglia di esplodere e magari di cambiare il mondo, non prova questo prurito del sentirsi come limitare dalle norme?
Eppure, come dice S. Tommaso d’Aquino, «anche in Dio, supremo reggitore e ordinatore dell’universo c’è una legge, ossia il piano della sua divina sapienza che dirige tutte le cose al loro fine, ciascuna secondo la propria natura».
Esiste la difficoltà. Ma quando si ha la fortuna di conoscere la «Legge», tutto si ridimensiona nel senso che di fronte a un questo o quello, non c’è molto da pensare: si può solo decidere per la «Legge» o per le «leggi». I primi cristiani, invitati a tradire il cristianesimo e a immolare agli dei, non hanno pensato. Non ne avevano bisogno, perché c’era una chiara sproporzione: hanno detto «no» agli dei. Dunque non si tratta tanto di avere delle «leggi» quanto di avere il senso della «Legge». Ciò è molto importante, perché, non essendoci dati da noi delle regole strutturanti il nostro essere, di questa «Legge» ne abbiamo bisogno.