Vita Chiesa
Le conclusioni: il richiamo alla testimonianza missionaria e l’annuncio dell’«Agorà dei giovani»
Una conclusione solo perché è l’ultimo intervento della serie, ma non per quello che potrò dire»: così il cardinale Camillo Ruini ha introdotto la sua relazione a conclusione dei lavori del Convegno ecclesiale nazionale che si è svolto a Verona dal 16 al 20 ottobre.
Il presidente della Cei ha ripercorso in sintesi i fatti che hanno caratterizzato l’ultimo decennio per la Chiesa, per il mondo, per l’Italia: dal Giubileo del Duemila all’attentato dell’11 settembre 2001, dalla morte di Giovanni Paolo II al referendum sulla procreazione assistita.
A giudizio di Ruini, per quanto riguarda i cattolici italiani, si è assistito in questi dieci anni al rafforzamento dei «sentimenti e degli atteggiamenti di comunione tra le diverse componenti ecclesiali, e in particolare tra le aggregazioni laicali», ma si è anche resa necessaria «un’effettiva opera di rievangelizzazione del nostro popolo». Pertanto, «il primo obiettivo a cui puntare per il dopo-Convegno è quello a giudizio di Ruini di riproporre a tutti con convinzione quella misura alta della vita cristiana ordinaria che è la santità, come ci ha chiesto Giovanni Paolo II al termine del Grande Giubileo». «Non lasciamo prevalere gli aspetti organizzativi e tanto meno burocratici», ha chiesto il cardinale presidente della Cei che poi ha ribadito: non puntiamo «su un’organizzazione sempre più complessa, per imboccare invece con maggiore risolutezza la strada dell’attenzione alle persone e alle famiglie, dedicando tempo e spazio all’ascolto e alle relazioni interpersonali, con particolare cura per la confessione sacramentale e la direzione spirituale».
Ruini ha anche dato un annuncio importante, che si pensava avesse potuto dare il Papa il giorno precedente, e cioè che nel prossimo triennio la Chiesa italiana realizzerà un progetto denominato «Agorà dei giovani», il cui primo e assai importante appuntamento sarà l’incontro dei giovani italiani a Loreto l’1 e il 2 settembre 2007, «al quale ha detto abbiamo invitato il Santo Padre».
Per quanto riguarda i laici, Ruini ha ricordato che in Italia il laicato ha una lunga storia alla quale il Concilio ha dato «nuova fecondità e nuovo impulso» e oggi ha «davanti a sé degli spazi aperti che appaiono assai ampi». Ai laici spetta «una forma di testimonianza missionaria» che «appare decisiva per il futuro del cristianesimo e in particolare per mantenere viva la caratteristica popolare del cattolicesimo italiano, senza ridurlo a un cristianesimo minimo». Intervenendo anche sulla sfera più intima delle persone, Ruini ha sottolineato il processo di «alleggerimento» in corso «che tende a rendere fragili e precari sia la solidarietà sociale sia i legami affettivi.