Cultura & Società
Le Alpi Apuane e la magia dei canti popolari toscani
Per trovare dei cori popolari in Toscana è inevitabile pensare alle Alpi Apuane, la catena montuosa che si estende tra le province di Massa e Carrara, famosa per i suoi marmi. E infatti proprio in queste zone nascono nel 1963 e nel 1973 le esperienze «sempre verdi» (è proprio il caso di dirlo) del Coro Monte Sagro e del Coro Alpi Apuane.
«È sempre più difficile negli anni spiegare in poche parole chi è il Coro Monte Sagro, com’è nato e perché, senza ripetere i cliché che si utilizzano in queste occasioni; sottolineiamo una cosa sola, accaduta nel 1963: la decisione coraggiosa d’uomini non musicalmente professionisti di unirsi in coro». Una «incompetenza», almeno iniziale, che però ha fatto sostenere a questo coro, che oggi conta 28 voci, 800 esecuzioni in diverse e varie manifestazioni, gli ha permesso di ingrandirsi al punto da riuscire a realizzare canti propri e recuperare quelli (ormai quasi inaccessibili alle memorie) della propria terra e a costituire anche il coro esclusivamente al femminile.
Oggi, le strade individuate dall’attuale maestro Alessandro Buggiani, direttore del coro maschile dal 1993, sono prevalentemente tre: la ricerca e la riproposta di canti popolari (tradizionali) raccolti nel circondario di Carrara, la proposta di elaborazioni di canti toscani popolari raccolti dai vari studiosi, la proposta di nuove composizioni che comunque si radicano nell’esperienza del canto popolare.
Dei numerosi premi vinti, oltre a quelli per le composizioni originali ideate dallo stesso Buggiani, è di rilievo il primo premio vinto nel 1996 al secondo Concorso regionale di canto popolare svoltosi a Firenze, organizzato dall’associazione Cori della Toscana e Feniarco. Oltre a ciò, il coro organizza annualmente, dal 1977, la Rassegna corale «Città di Carrara», e ha inciso i pezzi del suo repertorio in due cd, uno del 1997 e uno del 2001, realizzando inoltre un volume musicale di canti composti dal direttore.
Il Coro Alpi Apuane, invece, di anni ne ha 36. Nato nella quiete della verde Garfagnana, ancora oggi conta alcuni dei coristi che lo fondarono: «Molti di coloro che iniziarono entusiasti sono ancora con noi. L’intransigente legge del tempo li ha inevitabilmente mutati nel fisico, ma lo spirito è quello di allora, lo spirito della socializzazione, dello stare insieme: evadere dalla ritualità e dalla monotonia della vita quotidiana, cantando». L’attuale repertorio, che spazia da tradizionali canti della montagna e degli alpini, al folklore toscano, alla musica sacra, fino ai capolavori della musica leggera nazionale ed internazionale, è curato dal maestro Luca Bacci, solista di flauto, direttore di coro e di orchestra, compositore e ricercatore di musica sacra antica. Fa parte del suo lavoro anche l’armonizzazione dei canti del folklore toscano e le composizioni di alcuni brani originali dedicati alla Garfagnana, che sono stati raccolti, nel corso degli anni, in due cd e in un canzoniere.
L’impegno intenso del coro lo ha portato a realizzare numerosi concerti e rassegne corali in tutta Italia e anche all’estero: in Argentina, Svizzera, Francia, Austria, Spagna e Cornovaglia. Una bella testimonianza che dimostra l’amore per la propria terra «dove le albe ed i tramonti mozzano il fiato, dove si passa rapidamente dal verde intenso della vegetazione primaverile, ai variopinti fiori dell’estate, alla ricca tavolozza dei colori autunnali, fino al bianco rilucente dei picchi innevati in inverno» e il desiderio di farla conoscere grazie e soprattutto alla magia del canto popolare.