Le ACLI toscane aderiscono all’invito di Giovanni Paolo II a digiunare per un giorno, il 5 marzo, per invocare la pace sul mondo. Tutte le ACLI aderiscono a questa iniziativa e, quindi, invitiamo dice il Presidente Regionale Antonio Nicolò gli aclisti toscani, gli associati, i dirigenti, le strutture territoriali, le associazioni specifiche, le imprese sociali ad astenersi dal cibo come gesto di penitenza e di preghiera.Come successe per un’analoga occasione, il 14 dicembre 2001, è necessario anche adesso, in questo giorno di rinuncia, pregare Dio perché conceda una pace stabile, fondata sulla giustizia, e faccia sì che si possano trovare adeguate soluzioni ai molti conflitti che travagliano il mondo.In molte realtà provinciali continua Nicolò sappiamo che i Vescovi si sono fatti promotori di veglie e di momenti di riflessione e preghiera, momenti ai quali gli aclisti parteciperanno con convinzione.La nostra ferma condanna di ogni forma e tipo di terrorismo in quanto esso si fonda sul disprezzo della vita dell’uomo, si unisce al rifiuto, altrettanto categorico, del concetto di guerra preventiva proposto da Bush, il quale ha apertamente dichiarato che non si lascerà influenzare dal Papa né si farà fermare da una eventuale posizione, a lui sfavorevole, delle Nazioni Unite.Per questo, è con grande amarezza che constatiamo, da una parte, come i continui e pressanti appelli di Giovanni Paolo II continuino non solo a cadere nel vuoto e a restare del tutto inascoltati ma, addirittura, ad essere, ora, anche oggetto di arrogante irriverenza; dall’altra, come si sia ormai decisi ad agire, comunque ed indifferentemente, con o senza le Nazioni Unite, in completa violazione del diritto internazionale: questo, sì, che sarebbe svilire il ruolo dell’O.N.U.!. Nell’unirsi, quindi, a tutti gli uomini di buona volontà, mercoledi 5 marzo, nella preghiera e nel digiuno, affinchè sia evitata la tragedia di una guerra, le ACLI fanno propria una scelta integrale di pace, di non violenza, di rispetto dell’uomo e della dignità umana, dovunque e per chiunque; pace come valore universale, la vita umana come bene inalienabile, nella consapevolezza che non c’è pace senza giustizia e non c’è giustizia senza perdono.