Vita Chiesa
Le 50 proposizioni
Benevola decisione del Santo Padre Benedetto XVI. Così il Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, diffuso il 22 ottobre, spiega la pubblicazione, in lingua italiana, provvisoria, ufficiosa e non ufficiale, a cura della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi, dell’elenco finale delle 50 Proposizioni (in tre parti, più un’introduzione e una conclusione) dell’XI assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi.
Il testo ufficiale si legge nel Bollettino della Sala Stampa – è in latino, oggetto di voto personale da parte dei Padri Sinodali, ed è destinato al Sommo Pontefice, al quale sarà debitamente consegnato. Tale testo per sua natura è riservato e non sarà pubblicato per rispettare il carattere consultivo dell’assise sinodale. Questo testo infatti ha carattere propositivo.
La decisione di pubblicazione immediata delle Proposizioni trova un solo precedente: nel 1985, al termine del Sinodo straordinario a vent’anni dalla fine del Concilio. In quella occasione, Giovanni Paolo II dispose la diffusione, ritenendo così di non dover procedere alla preparazione del documento post-sinodale. Questa volta, però, come annunciato dallo stesso Pontefice, prima della recita dell’Angelus di domenica 23 ottobre, ci sarà l’Esortazione post-sinodale: Le riflessioni, testimonianze, esperienze e proposte (dei padri sinodali, ndr) sono state raccolte per essere elaborate in una Esortazione post-sinodale che, tenendo conto delle diverse realtà del mondo, aiuti a disegnare il volto della Comunità cattolica, protesa a vivere unita, nella pluralità delle culture, il mistero centrale della fede: l’Incarnazione redentrice, di cui l’Eucaristia è la presenza viva. Pubblichiamo una sintesi delle Proposizioni (testo integrale).
N. 1 DOCUMENTI CHE SI PRESENTANO AL SOMMO PONTEFICE. Le proposizioni finali del Sinodo, insieme a tutti gli altri documenti preparatori e di relazione e sintesi, vengono presentati al Papa, il quale si nota nella premessa ha concesso benevolmente che le stesse proposizioni finali siano divulgate tramite la Sala Stampa della Santa Sede.
N. 2 LA RIFORMA LITURGICA DEL VATICANO II. A partire dal Concilio Vaticano II c’è stato il suo benefico influsso nella vita della Chiesa, anche se non sono mancati abusi. Talune ricchezze della riforma sono tuttora da esplorare. Migliorare l’ars celebrandi.
N. 4 IL DONO EUCARISTICO. La Chiesa accoglie, adora, celebra l’Eucaristia e i fedeli hanno il diritto di ricevere questo dono abbondantemente, grazie anche all’impegno dei pastori che lo assicurano alle comunità cristiane più lontane.
N. 5 EUCARISTIA E CHIESA. L’Eucaristia non solo costruisce la Chiesa cattolica ma stabilisce un forte legame di unità con le Chiese ortodosse, divenendo anche punto privilegiato nel dialogo con le comunità nate con la Riforma.
N. 6 L’ADORAZIONE EUCARISTICA. L’adorazione eucaristica sostiene i fedeli nel loro amore e servizio cristiano verso gli altri e promuove una maggiore santità personale e delle comunità cristiane. Vanno incoraggiate le realtà religiose e secolari che la diffondono.
N. 8 EUCARISTIA E SACRAMENTO DEL MATRIMONIO. L’unità e l’amore indissolubile di ogni matrimonio cristiano sono corroborati dall’Eucaristia. Dalla famiglia muove poi un’azione formativa verso i figli e la comunità perché sia compresa e attuata la santificazione della domenica.
N. 9 EUCARISTIA E POLIGAMIA. Il legame con una sola donna (e viceversa) fa parte della radicalità del messaggio di Cristo. Una speciale azione formativa sarà quindi svolta verso i poligami, con una pastorale piena di dolcezza e di fermezza.
N. 10 MODALITÀ DELLE ASSEMBLEE DOMENICALI IN ATTESA DEL SACERDOTE. Si dovrà evitare ogni confusione tra celebrazione della Santa Messa e assemblea domenicale in attesa di sacerdote. L’ostacolo delle grandi distanze e della penuria di sacerdoti non vieta di incoraggiare i fedeli a recarsi, per quanto possibile, laddove la Santa Messa viene celebrata.
N. 11 SCARSITÀ DI SACERDOTI. I Padri Sinodali hanno affermato l’importanza del dono inestimabile del celibato ecclesiastico nella prassi della Chiesa latina Hanno chiesto di illustrare adeguatamente ai fedeli le ragioni del rapporto tra il celibato e ordinazione sacerdotale, nel pieno rispetto della tradizione delle Chiese orientali.
N. 12 PASTORALE VOCAZIONALE. Costituire gruppi di chierichetti; diffondere l’adorazione eucaristica per le vocazioni; stimolare i parroci e tutti i sacerdoti all’accompagnamento spirituale e alla formazione dei giovani; organizzare un Centro vocazionale o un Seminario minore nelle Chiese particolari.
N. 14 EUCARISTIA, CATECHESI E FORMAZIONE. L’Eucaristia è la fonte d’ispirazione di ogni proposta di formazione pastorale. Questa deve manifestare l’Eucaristia nella sua relazione intima con tutti gli altri sacramenti, guidando gli uomini e le donne del nostro tempo verso una vita nuova in Cristo Si dovranno sviluppare itinerari catecumenali ben inculturati, nei quali troveranno posto la presentazione del contenuto dottrinale, l’introduzione alla vita spirituale e morale e all’impegno sociale. Le parrocchie e le piccole comunità che ne fanno parte devono essere delle scuole di mistagogia eucaristica.
N. 15 FAMIGLIA E INIZIAZIONE SACRAMENTALE. Bisogna associare la famiglia cristiana all’iniziazione sacramentale dei bambini La celebrazione dell’Eucaristia deve promuovere sempre di più ad ogni livello la presa di coscienza e la realizzazione di una Chiesa famiglia tramite la solidarietà, le relazioni familiari e la comunione tra tutti i membri della comunità.
N. 16 CATECHESI MISTAGOGICA. La fede si esprime nel rito e il rito rafforza e fortifica la fede. Di qui l’esigenza di un itinerario mistagogico da vivere nella comunità e con il suo aiuto e che si fonda su tre elementi essenziali: l’interpretazione dei riti alla luce degli eventi biblici in conformità alla tradizione della Chiesa; la valorizzazione dei segni sacramentali; il significato dei riti in vista dell’impegno cristiano nella vita.
N. 17 COMPENDIO SULL’EUCARISTIA. Gli uffici competenti della Santa Sede e/o le Conferenze episcopali dovrebbero considerare la progettazione di un Compendio eucaristico o uno strumento di aiuto pastorale che raccolga insieme elementi liturgici, dottrinali, catechistici e devozionali sull’Eucaristia, per aiutare e sviluppare la fede e la pietà eucaristica.
N. 19 L’OMELIA. La migliore catechesi sull’Eucaristia è la stessa Eucaristia ben celebrata L’omelia conformata agli insegnamenti dei Padri della Chiesa, è una vera mistagogia, ossia una vera iniziazione ai misteri celebrati e vissuti.
20 – L’OFFERTA DEL LAVORO UMANO. Si metta sempre più in evidenza come la dignità del lavoro, attraverso la celebrazione eucaristica, è unita al sacrificio di Cristo.
21 – ACCLAMAZIONI NELLA PREGHIERA EUCARISTICA. Le preghiere eucaristiche potrebbero essere arricchite da acclamazioni, non solo dopo la consacrazione, ma anche in altri momenti.
22 – EPICLESI. Si mostri con maggiore chiarezza il legame dell’epiclesi con il racconto dell’istituzione e sia meglio precisata la natura della diversa causalità implicata nella formula: La Chiesa fa l’Eucaristia e l’Eucaristia fa la Chiesa.
23 – IL SEGNO DELLA PACE. Può divenire problematico quando si protrae troppo a lungo o addirittura suscita qualche confusione proprio prima di ricevere la Comunione. Sarebbe utile valutare se non vada collocato in altro momento della celebrazione.
24 – ITE MISSA EST. Si preparino nuove formule di congedo che sottolineino la missione nel mondo dei fedeli che hanno partecipato all’Eucaristia.
25 – LA DIGNITÀ DELLA CELEBRAZIONE. Si eviti l’eccesso di interventi che può condurre ad una manipolazione della Messa Il canto deve essere armonizzato con la liturgia. La celebrazione rispetti la sobrietà e la fedeltà al rito voluto dalla Chiesa.
26 – INCULTURAZIONE E CELEBRAZIONE. Per una più efficace partecipazione dei fedeli alla Eucaristia, il Sinodo auspica la promozione di una maggiore inculturazione nell’ambito della celebrazione eucaristica.
27 – L’ARTE A SERVIZIO DELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA. Nel caso di conflitti tra aspetto artistico e celebrativo si dia priorità alle necessità liturgiche della celebrazione.
28 – IL TABERNACOLO E LA SUA COLLOCAZIONE. Il tabernacolo deve avere nella chiesa una collocazione nobile, ben visibile, curata e adatta alla preghiera.
29 – EUCARISTIA E MEZZI DI COMUNICAZIONE SOCIALE. È importante celebrare l’Eucaristia in luoghi degni e ben preparati. Si osservino sempre le norme liturgiche della Chiesa, si faccia attenzione all’espressione artistica dello spazio, degli oggetti e delle vesti liturgiche. Il canto e la musica corrispondano al mistero celebrato e al tempo liturgico.
N. 31 – LA PAROLA DI DIO NELLA PREGHIERA CRISTIANA. Possono essere anche utilizzate quelle forme di accesso alla Parola di Dio che si sono verificate valide nell’esperienza catechistica e pastorale, come il dialogo, il silenzio o altri elementi creativi come i gesti e la musica.
N. 32 – LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA NEI PICCOLI GRUPPI. Esse devono favorire una partecipazione più consapevole, attiva e fruttuosa all’Eucaristia I piccoli gruppi devono servire a unificare la comunità parrocchiale, non a frammentarla.
N. 33 – IL PRESBITERO ED I MINISTERI LITURGICI. Il sacerdote è in modo insostituibile colui che presiede l’intera celebrazione eucaristica, dal saluto iniziale alla benedizione finale Le persone incaricate di questi servizi liturgici laicali devono essere scelte accuratamente, ben preparate e accompagnate con una formazione permanente. La loro nomina deve essere a tempo.
N. 34 – RIVERENZA VERSO LA SANTA EUCARISTIA. Di fronte all’Ostia consacrata si osservi la pratica della genuflessione o di altri gesti di adorazione secondo le differenti culture.
N. 35 – LA RECEZIONE DELLA SANTA COMUNIONE. Conviene che il significato della Santa Comunione sia spiegato anche a non battezzati o ad altri non appartenenti a Chiese e comunità non cattoliche, che siano presenti alla Santa Messa in occasione, per esempio, di Battesimi, Confermazioni, Prime Comunioni, Matrimoni, Funerali .
N. 36 – L’USO DEL LATINO NELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE. Nella celebrazione dell’Eucaristia durante gli incontri internazionali si propone: di suggerire che la (con)celebrazione della Santa Messa sia in latino (eccetto le letture, l’omelia e la preghiera dei fedeli). Così pure siano recitate in latino le preghiere della tradizione della Chiesa ed eventualmente eseguiti brani del canto gregoriano.
N. 37 – LE GRANDI CONCELEBRAZIONI. Si chiede, però, agli organismi competenti che studino meglio la prassi della concelebrazione quando il numero dei celebranti è molto elevato.
N. 38 – GRATITUDINE PER I SACERDOTI, I DIACONI E GLI ALTRI MINISTRI E COLLABORATORI LITURGICI. Si raccomanda vivamente ai sacerdoti la celebrazione quotidiana della Santa Messa, anche quando non ci fosse partecipazione di fedeli.
N. 39 – SPIRITUALITÀ EUCARISTICA E VITA QUOTIDIANA. Incoraggiamo soprattutto i fedeli laici a continuare nella loro ricerca di un più alto senso dell’Eucaristia nella loro vita e a sentire fame di Dio.
N. 40 – I DIVORZIATI RISPOSATI E L’EUCARISTIA. “Essi non possono esser ammessi alla Santa Comunione, trovandosi in condizione di oggettivo contrasto con la Parola del Signore tuttavia appartengono alla Chiesa, che li accoglie e li segue con speciale attenzione”.
N. 41 – AMMISSIONE DEI FEDELI NON CATTOLICI ALLA COMUNIONE. “L’Eucaristia non designa e opera solo la nostra personale comunione con Gesù Cristo, ma soprattutto la piena communio della Chiesa. Per noi la Comunione eucaristica con i cristiani non cattolici non è generalmente possibile”.
L’Eucaristia per il mondo
N. 42 – EUCARISTIA E MISSIONE. “Una Chiesa autenticamente eucaristica è una Chiesa missionaria. Di fatto, l’Eucaristia è fonte di missione Questo incontro eucaristico risveglia nel discepolo la volontà decisa di annunciare agli altri quanto si ha ascoltato e vissuto”.
N. 43 – SPIRITUALITÀ EUCARISTICA E SANTIFICAZIONE DEL MONDO. “L’Eucaristia è all’origine di ogni forma di santità La partecipazione quotidiana alla celebrazione della Santa Messa si dimostra un mezzo efficace di sviluppo di questa spiritualità al cuore della vita familiare, professionale, sociale e politica”.
N. 44 – EUCARISTIA E INFERMI. “Consideriamo di primaria importanza favorire la celebrazione eucaristica per gli infermi In particolare si chiede che si assicuri la comunione eucaristica ai disabili mentali, battezzati e cresimati”.
N. 45 – EUCARISTIA E MIGRANTI . “Questi fedeli devono essere accolti come membri dello stesso Corpo di Cristo specialmente nelle celebrazione eucaristica”.
N. 46 – COERENZA EUCARISTICA DI POLITICI E LEGISLATORI CATTOLICI. “Non c’è coerenza eucaristica quando si promuovono leggi che vanno contro il bene integrale dell’uomo, contro la giustizia e il diritto naturale. Non si può separare l’opzione privata e quella pubblica, mettendosi in contrasto con la legge di Dio e l’insegnamento della Chiesa”.
N. 47 – EUCARISTIA ED ECOLOGIA. “La contemplazione e la gratitudine per il dono dell’amore di Dio costituito dalla creazione possono rappresentare un mezzo di evangelizzazione per la gente di oggi”.
N. 48 – DIMENSIONE SOCIALE DELL’EUCARISTIA. “È nell’impegno a trasformare le strutture ingiuste per ristabilire la dignità dell’uomo che l’Eucaristia diventa nella vita ciò che essa significa nella celebrazione”.
N. 49 – EUCARISTIA E RICONCILIAZIONE DI POPOLI IN CONFLITTO. “L’Eucaristia è sacramento di comunione Varie testimonianze hanno riferito che, grazie alle celebrazioni eucaristiche, popoli in conflitto hanno potuto radunarsi attorno alla Parola di Dio, ascoltare il suo annuncio profetico della riconciliazione”.
N. 50 – VERUM CORPUS NATUM DE MARIA VIRGINE. “La Chiesa vede in Maria la propria figura e la contempla come modello insostituibile di vita eucaristica”.