Si scrive Msac e si legge «Movimento degli Studenti di Azione Cattolica». E’ con quest’iniziativa che l’Ac diocesana intende entrare nelle scuole, medie e superiori, per offrire un servizio di orientamento a tutti gli studenti alle prese con le prime scelte importanti.Il cammino stabilito dall’equipe diocesana (un gruppo di dieci ragazzi delle scuole superiori), intende dimostrare agli studenti quanto essi possano essere parte attiva nella scuola. «Un ragazzo che deve scegliere l’istituto superiore – dice Valeria, referente del Movimento per la nostra diocesi – spesso raccoglie informazioni inerenti alle attività della singola classe: le ore curricolari di ogni materia per esempio, o la presenza o meno di laboratori. Spesso però si tralascia di sottolineare l’importanza dei mezzi con cui la scuola fa in modo che venga assolto uno dei principali diritti dello studente: la partecipazione alla vita scolastica. Questo è il nostro obiettivo: far capire ai ragazzi, prossimi studenti delle superiori, che si troveranno davanti, non solo programmi e professori diversi, ma anche una vita nuova in cui i protagonisti sono loro in prima persona».«I ragazzi – prosegue Serena – saranno chiamati a scegliere o a candidarsi rappresentanti, di classe o d’istituto, a prendere parte alle assemblee e ad organi non specifici (come il collettivo studentesco), ad impegnarsi, oltre che nello studio, nelle attività proposte dalla scuola e dagli studenti stessi. Ogni ragazzo si può adoperare all’interno della comunità scolastica secondo le sue inclinazioni». Proprio per insegnare agli alunni delle scuole medie ad avere dimestichezza con questa nuova realtà, è stato preparato un ciclo di incontri di orientamento. L’ultimo incontro si è tenuto nei locali della parrocchia di Pescaiola per presentare gli organi collegiali, simulando un’assemblea di classe e mostrando le tavole dello studente (otto principi estrapolati dallo statuto delle studentesse e degli studenti).Si tratta di una iniziativa significativa che punta ad aiutare i giovani ad imparare a navigare nel grande mare degli istituti superiori e dell’impegno sociale anche dentro le aule di scuola.