Prato
L’azienda agli operai: potete andare ai riti del Venerdì Santo senza chiedere permessi
«In occasione del Venerdì Santo l’azienda resterà aperta per l’intera giornata, ma è consentito, nel pomeriggio, una uscita anticipata rispetto all’orario ordinario di lavoro al fine di consentire la partecipazione ai riti religiosi». Firmato Lanificio Mario Bellucci spa. Con questa circolare interna la storica azienda tessile di via De Sanctis ha informato i propri dipendenti della possibilità di poter lasciare il luogo di lavoro, senza bisogno di chiedere ferie o permessi, per andare in chiesa nel giorno dedicato alla memoria della Passione e Morte del Signore. «È una scelta aziendale che pratichiamo da anni», spiega Manuele Nipoti, direttore generale del Lanificio Mario Bellucci, che si stupisce per il nostro interessamento. «Per noi è importante permettere ai dipendenti che hanno questa sensibilità di andare in chiesa in un giorno come il Venerdì Santo – aggiunge Nipoti -, non significa che fermiamo la produzione, certi reparti non possono interrompere il loro lavoro, ma vuol dire che ci organizziamo internamente per consentire alle persone che lo desiderano di partecipare ai riti del Venerdì Santo».
Per la direzione del Lanificio questa concessione è normale e naturale, rientra nella stessa politica per la quale all’interno dell’azienda i titolari hanno realizzato una palestra aperta gratuitamente per i 35 dipendenti che lavorano nello stabilimento di via De Sanctis. Ma in realtà, parlando con Mirco Zacchei, sindacalista Cisl per il settore tessile, la scelta della Bellucci, azienda familiare giunta alla terza generazione, sembra abbastanza isolata. «A me non risultano iniziative analoghe nel distretto pratese», dice Zacchei, che plaude a questa scelta, frutto della possibilità prevista dagli accordi di secondo livello, ovvero la contrattazione siglata tra datore di lavoro e organizzazioni sindacali che permette di derogare ai contratti nazionali di categoria. «Con questo tipo di accordo è possibile gestire con flessibilità gli orari di lavoro – spiega Zacchei -, si tratta di un welfare aziendale attraverso il quale si può concedere ai lavoratori ferie e riposi compensativi». Il sindacalista ritiene «fondamentale avere questo tipo di attenzioni, anche nei confronti di dipendenti di altre religioni, come i musulmani». Dal Lanificio Mario Bellucci fanno sapere che per adesso non hanno operai di fede islamica, ma se un giorno dovessero arrivare potrebbe scattare anche per loro un permesso retribuito per la partecipazione a un rito religioso importante come il Triduo pasquale lo è per i cristiani.
E se qualche dipendente facesse il furbo e utilizzasse quelle due ore di uscita anticipata il giorno del Venerdì Santo per fare tutt’altro? Nipoti, ci pensa, sorride e dice: «No, non credo ci siano furbi in questo senso, i nostri dipendenti hanno capito lo spirito dell’iniziativa e solitamente ne usufruiscono solo i credenti. E poi noi lasciamo la decisione alla coscienza di ciascuno, senza intromissioni», conclude il direttore.