Toscana

LAVORO: VIA LIBERA DA COMMISSIONE A MODIFICHE LEGGE APPALTI

Via libera della commissione affari istituzionali del Consiglio regionale al nuovo testo della legge sui contratti pubblici e sicurezza sul lavoro. La proposta di legge ha visto il voto favorevole del centrosinistra e quello contrario del centrodestra. Le modifiche, informa una nota, nascono da una recente sentenza della Corte costituzionale che ha sostanzialmente ricondotto l’intera disciplina dei contratti pubblici, compreso il subappalto, alle competenze esclusive dello Stato. Perciò tutte le disposizioni della legge regionale approvata dal Consiglio nel giugno scorso che sono in contrasto con la sentenza della Corte sono state riviste, riformulate o abrogate. Per i gruppi di centrodestra la legge regionale sugli appalti deve essere definitivamente abrogata e non modificata, perché rischia di introdurre nuove incertezze nell’interpretazione della norma. Nella stessa seduta la commissione, con l’astensione dell’opposizione, ha licenziato una proposta di legge al Parlamento per modificare alcuni articoli del Codice dei contratti pubblici per tentare di ‘recuperare’ le parti abrogate della legge regionale. Per esempio, tra le cause di risoluzione del contratto si chiede di inserire le gravi violazioni di obblighi contributivi, assicurativi, retributivi e le violazioni delle norme di sicurezza. Nel caso ci siano più imprese in uno stesso cantiere, si propone di rendere obbligatoria la redazione dei piani di sicurezza per tutti i contratti di lavoro. Altre norme riguardano la semplificazione degli adempimenti per la partecipazione alle gare e la possibilità del subentro nei contratti di servizi e forniture, come attualmente previsto per i soli lavori pubblici. Il consigliere del Pd Pier Paolo Tognocchi ha presentato alcuni emendamenti, votati all’unanimità, che puntano a mettere in moto incentivi per favorire, nelle forniture della pubblica amministrazione e degli enti locali, i cosiddetti ‘acquisti verdi’. “Si tratta – spiega Tognocchi – di far compiere un passo avanti alle direttive emanate con un decreto ministeriale che fissa un obiettivo del 30% di ‘green public procurement’, cioé di forniture certificate come prodotti provenienti dal riciclo di materiali”. (ANSA).