Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Lavoro sicuro con la laurea in economia e ingegneria.

La riforma del sistema universitario introdotta a partire dal 2001 ha immesso al suo interno un gran numero di studenti. Se in molte occasioni questo è stato visto come un successo, molti hanno parlato di una sorta di svalutazione del titolo di laurea e di una conseguente difficoltà dei laureati nel trovare lavoro. Per il nostro territorio questo delicato passaggio ha più o meno coinciso con l’apertura del polo universitario aretino. Ma con quali risultati? Se non è certo facile rispondere a questa domanda, tuttavia lo studio «Alumni 2007» portato avanti dalle facoltà di economia ed ingegneria ci possono sicuramente dare una mano.Dalla ricerca emerge che gli studenti dei corsi di laurea di primo livello in economia e gestione delle piccole e medie imprese e in ingegneria dell’automazione che hanno sede ad Arezzo trovano lavoro rispettivamente entro tre mesi ed entro due mesi dalla laurea. Il dato, in un periodo in cui si parla a più riprese di declino sia a livello locale come a livello nazionale, fa ben sperare e lascia intendere che il tessuto produttivo del territorio richiede nuovo personale, in particolare quello altamente qualificato.Tra coloro che si sono laureati in economia delle piccole e medie imprese emerge che, una volta trovato lavoro, il 50% di essi ha un contratto a tempo indeterminato, mentre il 13% ne ha uno a tempo determinato. I settori nei quali si trova lavoro sono in gran parte nel terziario avanzato, ed in particolare nel 29% dei casi nel settore creditizio e assicurativo, nel 30% nel settore della consulenza e dei servizi alle imprese, nel 10% nel settore del commercio. Solo il 15% nell’industria. «Questi ultimi dati – spiega il presidente del comitato per la didattica della facoltà di economia Lorenzo Zanni – confermano il processo in atto di terziarizzazione dell’economia, che ha conseguenti riflessi sul mercato del lavoro; il nostro corso, con le tante opportunità di formazione offerte – dagli stage all’estero ai seminari integrativi della didattica istituzionale, organizzati anche su suggerimento delle categorie economiche – è attento a questi cambiamenti: l’alta percentuale di laureati occupati conferma che stiamo seguendo questa evoluzione».Passando ai laureati nel corso di ingegneria dell’automazione, il grado di soddisfazione per il lavoro che svolgono in una scala da 1 a 4, è di 3,2, mentre la rispondenza del lavoro alla loro formazione universitaria – in una scala da 1 a 3 – è di 2,1. «Il nostro territorio – spiega Andrea Garulli, presidente del comitato per la didattica della facoltà di ingegneria – è ricco di imprese con altissimo contenuto tecnologico, il nostro percorso si pone al servizio della crescita di queste imprese». Dato interessante in un periodo in cui gli studenti sono molto diffidenti delle materie scientifiche è il fatto che il 95% degli intervistati si iscriverebbe di nuovo allo stesso corso di laurea di ingegneria, mentre per gli iscritti al corso di economia e gestione delle piccole e medie imprese la percentuale scende al comunque ottimo 83%.Se spesso si parla di un’università troppo distante dal mondo del lavoro, non possiamo non citare il fatto che il 70% delle tesi di laurea in ingegneria sono state svolte in un’azienda. Le imprese coinvolte sono state per ora 24, di cui 15 della provincia di Arezzo e 3 della provincia di Siena, collocate nei settori dell’automazione industriale, della meccanica, dell’elettronica, dell’informatica e della robotica. di Luca Primavera