Lucca

«LAVORO PER RYANAIR, HO LASCIATO L’ITALIA TRE MESI FA, LUCCA DA INIZIO LUGLIO. SONO CONTENTA E RIFAREI TUTTO»

Che lavoro fai?«Faccio la hostess di volo per Ryanair».  Quando hai lasciato l’Italia?«Ho lasciato l’Italia tre mesi fa, però ho lasciato Lucca a inizio luglio». Che cosa ti ha spinto a emigrare a Lisbona? «Lisbona in realtà è una meta del tutto casuale, perché la mia compagnia mi ha messa qui. Quando ero piccola avrei voluto fare questo lavoro, poi per varie vicissitudini avevo cambiato idea, avevo deciso di fare l’università poi c’è stata la quarantena con il Covid, e diversi altri problemi tra cui un ricovero per anoressia: è stato tutto rimandato. Sono finita sul sito di Ryanair e ho visto che cercavano assistenti di volo e ho deciso di mandare il mio curriculum».  Che sensazioni hai avuto all’inizio riguardo al trovarsi in una nuova realtà, davanti a nuove sfide? Com’è andata? «Considerando il mio percorso dei sei mesi precedenti, in cui sono partita poi per il Portogallo, diciamo che il mio distacco da Lucca è stato un po’ repentino. All’inizio non l’ho vissuta benissimo, cioè i primi due tre giorni, anche quattro o cinque, mi ci sono voluti di assestamento più che altro emotivo. Insomma, mi mancava la mia famiglia e tutto. Poi, col tempo, dopo i primi quindici giorni mi sono abituata, perché Lisbona pur essendo una capitale non è grandissima, quindi è un po’ quel punto di mezzo tra il vivere in una grande città, tipo Londra, e vivere in una piccola città come Lucca, però hai comunque tutti quelli che sono i servizi di una capitale. È una mentalità molto diversa rispetto a una città piccola come Lucca, però è un buon punto di partenza».  Dopo tre mesi, guardandoti indietro, rifaresti questa scelta? «Assolutamente sì, a occhi chiusi, forse la farei prima».  Sei contenta? «Assolutamente sì».  Dove voli? «È tutto europeo. Noi abbiamo tratte diverse in base a estate e inverno, a parte alcune tratte fisse tipo London Stansted, Paris Beauvais e qualche altra».  Qual è l’aspetto del tuo lavoro che ti è sempre piaciuto? «È un lavoro molto dinamico. La cosa che mi piace di più in assoluto è che ogni volo è diverso, quindi non ti annoi mai. Ti devi sempre interfacciare con persone nuove come colleghi e con persone nuove come passeggeri. La dinamicità di questo lavoro sta nel fatto che anche se fai sempre le stesse cose, sono rese diverse diverse dall’ambiente».  Pensi mai a tornare un giorno in Italia? Ti ci vedi? «Sì e no, nel senso che il trasferimento a Pisa l’ho chiesto anche per motivi di comodità economica: è diverso vivere a casa propria che vivere dall’altra parte dell’Europa pagando un affitto. Però mi piace vivere qui, è un bel posto, non mi manca niente, nel senso che a livello di amicizie ho i miei coinquilini, ho i miei colleghi».  Qual è la cosa che ti ha fatto fare il primo bel sorriso in Portogallo? «Ci sono stati momenti molto belli. Mi ricordo che ero in volo e dovevo tornare qui (a casa a Lisbona, ndr), è la prima volta che ho detto al mio supervisore di cabina “torniamo a casa”. La sento casa mia».