Vita Chiesa

Lavoro: mons. Tardelli al presidio Defi-Pratesi di Casalguidi, «inaccettabile perdere d’un solo colpo 60 posti»

«Come vescovo di questa terra non nascondo la mia preoccupazione in modo particolare per il lavoro – ha affermato – per chi lo perde, per chi non lo trova, per chi è costretto ad accettarne uno comunque sia, senza sicurezza, in totale precarietà, con poche garanzie e mal pagato». «Nonostante si conclamino segnali di ripresa, che pure ci saranno senz’altro, la questione lavoro deve andare di pari passo. Solo l’incremento di opportunità di lavoro vero e dignitoso è riscontro vero di ripresa e sviluppo». «Per questo – ha spiegato Tardelli – ho voluto portare tutta la mia solidarietà e di tutta la Chiesa di Pistoia al personale dell’azienda Defi di Casalguidi che sta vivendo giorni drammatici».

Dal vescovo l’«appello alla proprietà, ai futuri possibili acquirenti, alle parti sociali e soprattutto alle istituzioni e alla politica affinché si possa trovare una via alternativa a quella del licenziamento in blocco del personale, che peraltro non potrà neppure usufruire degli ammortizzatori sociali». «Un’eventualità – ha proseguito – da scongiurare, in un territorio colpito dalla crisi economica che ha già falcidiato centinaia di posti di lavoro».

«Come ricorda continuamente il Santo Padre, un sistema economico che mira ai consumi, senza preoccuparsi della dignità del lavoro e della tutela dell’ambiente, è malato e non può che produrre ingiustizia sociale che si paga sempre, prima o poi». «Di fronte a problemi che pure possono sorgere in qualsiasi azienda – ha sottolineato – si deve assolutamente fare in modo che i lavoratori perdano il posto. Una soluzione la si dovrebbe sempre trovare, rimanendo sempre in trattativa finché non la si è trovata». Rivolgendosi alle lavoratrici, mons. Tardelli ha assicurato: «Sono dalla vostra parte». E le ha incoraggiate: «Avanti con la lotta per difendere il vostro lavoro!».