Arezzo - Cortona - Sansepolcro

LAVORO IN BILICO PER 40 ADDETTI DELLA LAIF DI CAMUCIA.

Abbiamo illustrato la situazione dello stabilimento Laif di Camucia anche al sindaco di Cortona. Le nostre preoccupazioni sul futuro di questa società e dei suoi 40 addetti sono gravissime».Così Alessandro Mugnai, Segretario della Filtea Cgil descrive la situazione dell’azienda cortonese che sta vivendo un momento di difficoltà con due periodi di cassa integrazione ordinaria ed altrettanti di speciale. «Non abbiamo elementi per essere ottimisti – commenta Mugnai. Chi non è in cassa integrazione non vede lo stipendio dallo scorso anno. L’ultima busta paga è stata quella con la tredicesima. Poi niente a dicembre, gennaio, febbraio e marzo. Tanto che ad aprile i dipendenti hanno deciso di entrare in sciopero vista la sostanziale impossibilità di ricevere quanto dovuto. L’azienda ha dapprima fatto un appello a lavorare comunque e poi è sembrata orientarsi verso la ricerca di nuovi soci o la cessione d’impresa. Tempi lunghi ed insostenibili che hanno indotto il sindacato a presentare istanza di fallimento ed alcuni ex lavoratori a puntare sui decreti ingiuntivi. Recentemente – continua il segretario della Filtea Cgil – la Laif ha presentato un nuovo soggetto interessato alle sorti dell’azienda. Ne è emerso un quadro inaccettabile per i lavoratori a cominciare dalla richiesta di rinuncia a diritti acquisiti e senza una prospettiva chiara per la stessa Laif in quanto l’imprenditore non proviene dal settore moda». Il futuro della Laif di Camucia è, secondo la Cgil, ormai compromesso. «Si parla di nuovi possibili soci ma non siamo ancora riusciti a leggere un piano industriale degno di questo nome, tale da farci avere una speranza sul futuro produttivo ed occupazionale della Laif».