Toscana

LAVORO: DONNE TOSCANE PRIME VITTIME CRISI AZIENDALI, RICERCA

Le lavoratrici toscane sono le prime vittime delle crisi aziendali: il 44,8% sono coinvolte nei licenziamenti collettivi, il 62,1% nelle cessazioni di lavoro causate da una scadenza di contratto, e il 61% nei licenziamenti individuali. E’ quel che emerge dal rapporto di monitoraggio sulla situazione occupazionale delle donne nelle aziende toscane svolta dalla consigliera regionale di parità Marina Capponi e riferita al 2004-05. Secondo l’indagine, presentata in Consiglio regionale alla presenza dell’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini, su 442 imprese toscane prese in esame lavorano il 43,3% di donne: in agricoltura sono il 32,84%, nell’industria il 24,09% e nel terziario il 54,4%. Nelle medie e grandi imprese ci sono più impiegate (49,8%) che operaie (30%), e queste ultime si concentrano in settori come le confezioni in serie (82,3%), la lavorazione della pelle e del cuoio (51,3%) e delle calzature (56,4%). Nel terziario la punta più alta di occupazione femminile è nella sanità pubblica (67,1%). Le donne, stando all’indagine, hanno più difficoltà a far carriera. Nel mondo dell’industria la presenza di donne dirigenti e quadri è minima, rispettivamente 7,8% e 15,8%. Va meglio nella sanità pubblica, dove le donne sono il 37,4% dei dirigenti e il 75,7% dei quadri, ma nel settore terziario in generale le donne dirigenti sono solo il 6,9% mentre le lavoratrici inquadrate come quadri sono il 23,1%. (ANSA).