In occasione della centesima Conferenza internazionale del lavoro di Ginevra (Ilo), i delegati di governi, lavoratori e datori di lavoro dai 183 Paesi membri hanno approvato oggi a larga maggioranza (396 voti favorevoli, 16 contrari, 63 astensioni) una Convenzione sui diritti del lavoro domestico. Votate anche le raccomandazioni che rendono operativi alcuni punti specifici della Convenzione volta a migliorare le condizioni di decine di milioni di lavoratori in tutto il mondo, spesso migranti che scappano dalla povertà nel loro Paese natale, trovando però solo condizioni lavorative difficili, spiega una nota. Stiamo trasferendo per la prima volta il sistema standard dell’Organizzazione internazionale del lavoro nell’economia informale, e questo è un passo avanti di grande significato, un vero passo storico, ha dichiarato Juan Somavia, direttore generale Ilo. I nuovi standard fissati dall’Ilo stabiliscono che i lavoratori domestici che si prendono cura delle famiglie devono avere in tutto il mondo gli stessi diritti fondamentali degli altri lavoratori: orari ragionevoli di lavoro, riposo settimanale di almeno 24 ore consecutive, un limite sul pagamento in natura, informazioni chiare su termini e condizioni di impiego, nonché il rispetto dei principi fondamentali e diritti sul lavoro, compresa la libertà di associazione e il diritto alla contrattazione collettiva.La Convenzione sui diritti dei lavoratori domestici approvata oggi a Ginevra dalla centesima Conferenza internazionale di Ginevra (Ilo), è una tappa fondamentale per la tutela di milioni di lavoratori domestici in tutto il mondo: è il commento di Caritas internationalis, che esulta per l’approvazione, oggi a Ginevra, della Convenzione, che potrà essere ratificata dai singoli Paesi (ma non è obbligatorio), per garantire maggiori diritti e tutele a 52,6 milioni di lavoratori domestici (ma altre stime contano circa 100 milioni) in tutto il mondo. Caritas ha condotto una campagna apposita su questo tema e ora si impegnerà per seguire il processo di ratifica ed implementazione. La Convenzione, spiega Martina Liebsch, di Caritas internationalis, avrà effetti positivi su milioni di persone. I governi hanno finalmente riconosciuto che i lavoratori domestici hanno gli stessi diritti di qualsiasi altro lavoratore. Caritas ricorda che molti lavoratori domestici, soprattutto immigrati, soffrono per condizioni di lavoro irregolare, sfruttamento, abusi e tratta. E in molti Paesi non hanno gli strumenti per difendersi, a causa di leggi inadeguate. (Sir)