Toscana

LAVORO, CRESCE IN TOSCANA L’OCCUPAZIONE FEMMINILE

Cresce costantemente l’occupazione femminile in Toscana, che si conferma così in ottima posizione, non solo tra le regioni italiane, ma anche rispetto alla media europea. Anche se resta ancora molto forte il gap occupazionale tra i due sessi. I dati più recenti li ha portati l’assessore alle pari opportunità al convegno ‘Il lavoro delle donne’, che si è tenuto oggi a Siena, organizzato dalla Cgil senese nell’ambito delle celebrazioni per i 100 anni dell’8 marzo.Nel terzo trimestre 2007, gli occupati in Toscana sono cresciuti complessivamente del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2006: ma il balzo dell’occupazione femminile è stato del 5%, a fronte di un molto più contenuto +1,2% di quella maschile. In termini assoluti, le donne al lavoro nel terzo trimestre 2007 sono risultate 679.000! a fronte delle 647.000 del 2006. Si è confermato il tr! end di c rescita già registrato nel 2005 e nel 2006: nel terzo trimestre 2007 il tasso di occupazione (donne occupate tra le donne in età 15-64 anni) è salito dal 55% di un anno prima al 57,2%. “Una crescita – commenta l’assessore alle pari opportunità – che dimostra che l’obiettivo di Lisbona fissato al 60% per il 2010 è raggiungibile, anche se tutt’altro che scontato”.E’ ancora molto accentuato, però, lo scarto tra i due sessi: nella fascia di età 35-45 anni, il tasso di occupazione maschile è del 95,1, quello femminile del 73,9; ma cresce ancora nella fascia 45-54 anni, e soprattutto nella fascia di età centrale adulta, in concomitanza con le difficoltà delle donne a rimanere sul mercato del lavoro nella fase di maggior impegno nella cura dei figli piccoli. In particolare, nel lavoro femminile si riscontrano situazioni di protratta precarietà e modesta qual! ità professionale. Nel 2006 in Toscana le lavoratrici part-time erano 182.000, una quota pari al 28% delle occupate (con un picco del 31% nella fascia di età 31-39, quella in cui è più intenso l’impegno di cura dei figli), un dato superiore alla media italiana. “Per questo – ha detto l’assessore alle pari opportunità – le politiche di conciliazione rappresentano uno dei cardini per incrementare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e favorire così l’aumento dell’occupazione femminile in un contesto di pari opportunità e abbattimento delle barriere discriminanti. Parlare oggi di politiche di genere e promozione delle pari opportunità vuol dire proprio affrontare queste problematiche”. (cs)