Abbiamo fatto tutto il possibile per cercare di riaprire un dialogo fra i vertici di Nestlè e quelli di Colussi, ma alla fine, dopo una lunga giornata in cui le istituzioni hanno cercato, caparbiamente, prima di aprire e poi di mantenere aperto il confronto, l’esito di questo sforzo è stato negativo. Così il presidente della Regione Toscana Claudio Martini ha sintetizzato il risultato dell’incontro conclusosi nel tardo pomeriggio di oggi ai rappresentanti dei lavoratori che, per tutto il giorno, avevano manifestato di fronte a Palazzo Bastogi. Agli assessori alle attività produttive Ambrogio Brenna e al lavoro Gianfranco Simoncini, alla presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti, con il presidente della Provincia di Arezzo Vincenzo Ceccarelli e il sindaco di San Sepolcro Franco Polcri il compito di raccontare ai rappresentanti dei lavoratori la complessa e faticosa giornata di trattative. Una giornata cominciata prima di mezzogiorno, fatta di incontri separati e momenti di confronto comuni, nel corso della quale, come ha riassunto Martini, le istituzioni, consapevoli dell’importanza dell’esito della vertenza per l’economia delle due regioni e per il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie, hanno tenacemente cercato di perseguire il dialogo fra le due delegazioni. Una giornata nel corso della quale le istituzioni avevano, a un certo punto, avanzato la proposta di un verbale di accordo nel quale Colussi facesse proprie le condizioni richieste da Nestlè nei giorni scorsi, proposta accettata da Colussi. Alla fine però ha detto il presidente della Regione Toscana i vertici del gruppo Nestlè ci hanno comunicato di aver ricevuto da parte del gruppo svizzero precise indicazioni ad abbandonare il confronto e di informarci che, nella giornata di domani, sarà aperta la procedura con le organizzazioni sindacali per la cessione dello stabilimento di San Sepolcro al gruppo TMT. Una decisione sulla quale crediamo possano aver pesato pre-accordi già siglati dalla multinazionale per la cessione dello stabilimento e dai quali non era più possibile recedere. La presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti ha espresso amarezza per l’esito della giornata, anche perché, a fronte di un impegno serio delle istituzioni a riaprire un confronto nell’interesse dello stabilimento e delle garanzie occupazionali, Nestlè ha mostrato invece di essere condizionata dalla firma del preaccordo, facendo prevalere interesse finanziario alle competenze presenti sul territorio. (cs- Barbara Cremoncini )