Toscana
Lavori di pubblica utilità, nel 2016 nuovo avviso per 600 posti. Solo nelle aree di crisi
Il nuovo bando potrebbe essere costruito sulla falsariga dell’avviso 2015 che ha visto ammessi 153 lavoratori: 77 nella provincia di Massa, 66 in quella di Livorno con Collesalvetti e Rosignano e 10 a Piombino e i comuni della Val di Cornia. Tutti saranno impiegati in interventi per la valorizzazione del patrimonio ambientale, la tutela degli assetti idrogeologici, la bonifica, la tutela dei beni culturali etc.
Dopo una prima esperienza sperimentale, come osserva il consigliere del presidente Rossi per il lavoro, Gianfranco Simoncini, si va verso un rafforzamento della misura, importante per sostenere il reddito dei lavoratori e al tempo stesso portare un contributo alla comunità.
La sola differenza del nuovo bando rispetto al precedente è che stavolta il cofinanziamento regionale sarà fissato su 5.000 euro a lavoratore (per un impegno di 12 mesi; 20 h settimana e da riproporzionare in base alla durata effettiva ) e sarà prevista una contribuzione dei Comuni di almeno il 50% del costo complessivo del lavoro. Le risorse regionali a disposizione saranno pari a 3 milioni di euro (dal Fondo sociale europeo).
Il presidente Enrico Rossi nei giorni scorsi ha incontrato il ministro Poletti chiedendo l’intervento straordinario del Governo per le tre aree di crisi, sia le due Aree di Crisi Complessa, riconosciute con Decreti del Mise, di Piombino e di Livorno sia per Massa Carrara per la quale la Regione ha chiesto al Ministero il riconoscimento.
Da questo punto di vista sono intercorsi colloqui anche nella giornata di ieri con il ministro che si è dimostrato molto interessato all’esperienza toscana tanto che nei prossimi giorni si è impegnato a dare una risposta formale in proposito.
“A fronte della revisione degli ammortizzatori sociali – ha detto il presidente Rossi – dal momento che chiediamo al Governo un intervento più forte sul fronte della lotta alla povertà, siamo anche a sollecitare un sostegno ai lavoratori in difficoltà soprattutto quando a Piombino e a Livorno stanno per ripartire progetti di riconversione e riqualificazione industriale, che però hanno tempi più lunghi rispetto al termine degli ammortizzatori sociali. Col sostegno del Governo potremmo permettere che per questi lavoratori gli esiti dei progetti di riconversione avessero un effetto positivo. Abbiamo infatti raccolto una pressante richiesta che veniva dal territorio e in particolare dai sindacati, che ci facevano presente situazioni molto pesanti, in particolare nell’area livornese, dove a dicembre saranno mille i lavoratori che perderanno ogni tutela e sostegno al reddito e a Piombino, dove centinaia di lavoratori dell’ind otto si stanno già trovando senza protezione sociale. La Regione intanto ha attivato un’esperienza innovativa e intende proseguire in questa direzione”.