Toscana

LAVAVETRI: NUOVA ORDINANZA FIRENZE, RIMANE DIVIETO

Il Comune di Firenze ha emanato una nuova ordinanza contro i lavavetri. Nel testo scompare il riferimento all’esercizio del mestiere girovago di lavavetri, ma adesso c’é il divieto di “avvicinarsi agli automobilisti per offrire attività di pulizia dei vetri”. L’inosservanza è sempre punita ai sensi dell’articolo 650 del codice penale, che prevede anche l’arresto. Anche la nuova ordinanza, intitolata “Tutela dell’incolumità pubblica nelle strade cittadine e agli incroci semaforici” è “contingibile e urgente” ed è valida fino al 30 ottobre prossimo, come la precedente. A firmarla è stato il sindaco di Firenze Leonardo Domenici. La nuova ordinanza sottolinea, in primo luogo, che con l’entrata in vigore della precedente “é stato constatato l’immediato conseguimento della finalità di tutela della pubblica incolumità che ne ha costituito il fondamento”. Dal nuovo testo scompare il riferimento al “mestiere girovago di lavavetri”, che aveva determinato la richiesta di archiviazione delle denunce da parte della procura di Firenze, e il fenomeno che il provvedimento intende contrastare viene descritto con la frase “persone che si avvicinano agli automobilisti, durante talune fasi della circolazione, per offrire attività di pulizia vetri o fari dell’automezzo e aspettarsi, in conseguenza, l’elargizione di denaro”. Il provvedimento precisa che “negli ultimi tempi, nelle attività sopra descritte, si sono registrati comportamenti in casi sempre più numerosi, documentatati negli atti degli uffici competenti e citati dalla cronaca locale, che hanno generato situazioni tali da mettere a repentaglio l’incolumità pubblica”, e che “l’attività di pulizia vetri o fari dell’automezzo non è più semplicemente offerta, ma di fatto svolta senza alcuna richiesta, talora anche a fronte di un esplicito rifiuto da parte dello stesso automobilista”, e che “tali comportamenti assumono la forma dell’insistenza anche ripetuta accompagnata dal materiale inizio di alcune attività sul veicolo stesso (ad esempio con l’appoggio di attrezzatura varia sul veicolo e l’alterazione di dotazioni dello stesso come il sollevamento del tergicristallo)”. Secondo l’amministrazione comunale fiorentina, tali comportamenti “hanno ingenerato negli automobilisti una preventiva preoccupazione generalizzata”. Infine, la nuova ordinanza contempla “lo stato di bisogno” in cui spesso possono trovarsi le persone che svolgono l’attività vietata dal provvedimento e sottolinea che l’amministrazione comunale “offre numerosi percorsi di inclusione sociale e di sostegno della marginalità che, assorbendo una consistente parte del bilancio comunale, costituiscono un valido strumento di superamento delle situazioni di bisogno e marginalità di questi cittadini, anche attraverso progettualità specifiche”. ‘Leggeremo la nuova ordinanza”. Questo il primo commento del procuratore capo di Firenze Ubaldo Nannucci alla notizia della ordinanza firmata oggi dal sindaco. “Forse – ha aggiunto Nannucci – sarebbe da valutare la praticabilità del sequestro in via amministrativa” degli oggetti utilizzati da chi lava i vetri in strada, “posto che la sanzione penale per i reati contravvenzionali è praticamente inapplicabile specie nei confronti di persone senza fissa dimora”. Nannucci aveva motivato la sua richiesta di archiviazione rilevando che “il mestiere girovago di lavavetri è previsto dalla legge come illecito amministrativo e per il principio di specialità non può essere oggetto di illecito penale. Altri aspetti di dubbia legittimità sollevati nell’ ordinanza del Comune di Firenze non sono stati da me approfonditi perché non li ritenevo essenziali”. Nella prima ordinanza il divieto riguardava appunto il “mestiere girovago di lavavetri”. Nella nuova ordinanza questa formulazione scompare e si introduce il “divieto alle persone, nelle strade cittadine e agli incroci semaforici, di avvicinarsi agli automobilisti, durante talune fasi della circolazione, per offrire attività di pulizia vetri o fari dell’automezzo e aspettarsi, in conseguenza, l’elargizione di denaro”.(ANSA).