Pisa

L’AUSTRALIA? È LONTANA. PERO’…

di Giovanni Paolo Benotto, arcivescovo di Pisa

Lorenzo, Marco, Federico e Davide insieme a don Roberto Buratti costituiscono il piccolo drappello di giovani che rappresenteranno la Chiesa pisana alla Giornata Mondiale della Gioventù a Sidney. Ho avuto la gioia di incontrarli e di benedirli prima della loro partenza per l’Australia e di raccogliere soprattutto dal più giovane di loro la richiesta di essere accompagnati dalla preghiera e dalla simpatia dell’intera comunità diocesana.Si tratta davvero di un piccolo drappello che vuol essere però l’avanguardia dei tanti giovani che, sia pure a distanza, potranno vivere l’evento della GMG nella «edizione» che ci vedrà protagonisti il 19 e il 20 luglio a Marina di Pisa in una forte esperienza di preghiera, di ascolto della parola di Dio, di scambio reciproco nell’amicizia, di accoglienza fraterna e di festa che il Servizio di Pastorale Giovanile della nostra Diocesi ha programmato per tutti quei giovani che vorranno unirsi spiritualmente al grande evento di Sidney.Lo stesso saluto augurale che ho rivolto ai «quattro + uno» che sono partiti per l’Australia, lo rivolgo anche a tutti i giovani che accoglieranno l’invito a partecipare all’incontro di Marina di Pisa «sulle orme di Sidney», e cioè che ciascuno abbia la gioia di incontrare e di accogliere nella propria vita Colui che ha donato la sua vita per noi e per il quale vale davvero la pena di spendere la propria esistenza: Gesù, il Signore.Incontrare Gesù, significa infatti incontrare l’Amico vero, il riferimento autentico per dare fondamento solido alla propria vita; la presenza che non viene mai meno e che non abbandona mai nessuno a se stesso, specie quando più difficile si fa il cammino dell’esistenza, e tutte le altre presenze si rarefanno o addirittura si eclissano.Quanto più vero è questo incontro con il Signore, tanto più pieni e autentici diventano pure i tanti incontri che segnano quotidianamente le nostre giornate. Perché Gesù è l’amico che allarga sempre la vera amicizia, che non circoscrive mai gli spazi, ma che anzi rimanda sempre chi lo incontra e lo accoglie, verso ogni persona che andiamo incontrando nel nostro cammino.È da questo «rimando» che nasce la «missione», cioè l’impegno ad annunciare Gesù e il suo Vangelo fino agli estremi confini della terra: un compito che sta diventando sempre più urgente e pressante e che appartiene ad ogni discepolo di Gesù, qualunque sia la sua età e la sua condizione di vita e di cui vogliamo diventare sempre più consapevoli anche attraverso l’esperienza di questa GMG.Parlando dei giovani, spesso se ne parla come di un problema; anzi come uno dei problemi più grandi del nostro tempo; ci si sente impotenti di fronte alle esigenze educative della gioventù e non di rado si rinuncia ad essere propositivi nei loro confronti, con atteggiamenti dimissionari che finiscono per prendere le distanze dagli stessi giovani, facendoli sentire sempre più soli e rendendo sempre più difficile e precaria la comunicazione tra le diverse generazioni.L’intuizione di Papa Giovanni Paolo II che sta all’origine delle GMG, andava esattamente nella direzione opposta; e cioè che i giovani sono una meravigliosa risorsa; che non solo sono il futuro della società e della Chiesa, ma che bensì già ora sono una straordinaria risorsa di intraprendenza, di iniziativa, di fantasia e di generosità pronta a spendersi per il bene altrui più che per il proprio solo che trovino adulti pronti ad ascoltarli e disponibili a camminare insieme, accogliendo le loro intuizioni e la loro voglia di autenticità.Con la GMG la Chiesa vuole ancora una volta rilanciare questo desiderio di essere vicina ai giovani, di camminare con loro incontro a Gesù, di diventare sempre più quella casa ospitale in cui ogni giovane possa davvero sentirsi in famiglia: nella propria famiglia in cui ci si ama, ci si sostiene a vicenda e si tende insieme verso quella pienezza di felicità e di gioia alla quale ciascuno anela con tutto il proprio essere.Dalla scogliera di Marina non potremo certamente scorgere, al di là del mare e degli oceani, la spiaggia di Sidney; ma la distesa delle onde sempre in movimento non mancherà di portare alle nostre orecchie e ancora di più al nostro cuore come l’eco di quella parola eterna di cui il Papa sarà annunciatore forte e mite a Sidney e che risuonerà anche per noi, al di qua di mari e di oceani, con lo stesso timbro e con la stessa forza con cui quella stessa parola risuonò sulle rive del mare di Galilea sulle labbra di Gesù.Invitando tutti a partecipare, in realtà invito tutti a sperimentare la bellezza e la gioia dell’incontro fraterno nel nome di Gesù.